La Turchia potrebbe diventare tra non molto un interessante mercato per i bovini italiani, in particolare per quelli allevati in Veneto. Attualmente, come noto, le esportazioni italiane nel paese asiatico sono limitate alla carne macellata.
Disco rosso invece per i bovini vivi, verso i quali le autorità governative turche hanno finora nutrito una qualche diffidenza, soprattutto nei confronti dei sistemi di allevamento praticati in Italia e della situazione epidemiologica degli allevamenti. Per fugare questi dubbi il Governo del paese asiatico ha inviato in Veneto due autorità in campo sanitario, il capo dipartimento della sicurezza degli alimenti Habip Can e il responsabile del Dipartimento sanità animale del ministero dell’Agricoltura Bayram Sertkaya, con il compito verificare lo stato dei nostri allevamenti e di dare il via libera, una volta accertata la positività delle verifiche, alle future esportazioni.
La nostra missione – hanno riferito i due funzionari ministeriali al presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, incontrato oggi a Palazzo Ferro-Fini – è stata molto soddisfacente. Non solo abbiamo constatato le ottime condizioni dei vostri allevamenti – hanno detto – ma abbiamo potuto ammirare anche una bellissima regione. Ora riferiremo alle nostre autorità governative ma siamo certi – hanno aggiunto – che l’apertura del mercato turco, oltre che alla carne macellata, si aprirà a breve anche ai bovini vivi, sia da macello, sia da riproduzione, sia da ingrasso. Si tratta di una prospettiva molto interessante per la nostra zootecnia – ha commentato il presidente Ruffato – capace di dare ossigeno ad un settore di capitale importanza per la nostra regione, dove si concentra la maggior parte degli allevamenti bovini italiani Anche perché la Turchia è un mercato non solo di grande dimensione ma soprattutto in continua espansione e quindi molto promettente per i nostri allevatori. I due funzionari ministeriali erano accompagnati dal direttore del Consorzio l’Italia Zootecnica Scarl Giuliano Marchesin.
Fonte: consiglio regionale del Veneto – 22 marzo 2013