Ma Sinigaglia (Pd): «Fantasia pura, è tutto per aria». Il nuovo ospedale di Padova dovrebbe sorgere in zona Ovest, vicino allo stadio «Euganeo». Nel 2010, con Galan alla Regione, è stato approvato un primo progetto dell’opera da 1,7 miliardi di euro; ora Zaia ha bloccato tutto e attende di ripartire con un progetto meno oneroso
PADOVA — Il calendario sembra essere dei più rigorosi: lunedì prossimo la presentazione del nuovo protocollo d’intesa tra gli enti coinvolti, venti giorni più tardi la firma da parte degli stessi ed entro fine anno la posa della prima pietra.
A margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Padova il vicepresidente della Regione Veneto Marino Zorzato parla del nuovo ospedale come di un progetto sempre più vicino alla realtà. Anche il problema legato al suo finanziamento sarebbe ormai risolto. Un passo in avanti che avrebbe del clamoroso.
Martedì scorso da Venezia è partita infatti un’informativa con la quale chiedere al governo l’inserimento del nuovo polo sanitario padovano in una lista di 34 opere prioritarie a carattere sanitario per le quali il ministero competente avrebbe già accantonato 8 miliardi di euro.
«È evidente che Padova dovrà trovare spazio, se non essere addirittura una delle prime di questa lista – ha spiegato – l’intesa tra gli enti coinvolti è stata trovata e ora se tutti mantengono la stessa determinazione entro un tempo ragionevole riusciremo a dare a Padova, al Veneto e all’Italia un policlinico universitario con campus annesso che si confermerà un polo di grande eccellenza».
Occhi puntati quindi a lunedì prossimo quando il comitato composto da Regione Veneto, Provincia e Comune di Padova, Azienda Ospedaliera, Università e Istituto Oncologico Veneto si incontreranno per la presentazione del nuovo protocollo d’intesa, il secondo dopo quello del marzo 2010, presentato in fretta e furia dall’ex governatore Giancarlo Galan poche ore prima della scadenza del suo mandato. Il tutto nella speranza che, intorno a fine marzo, al momento della firma del protocollo il dibattito non si sposti su un piano politico fatto di ruggini e di attriti tra i vari enti interessati.
«Che si tratti della posa della prima pietra o della conclusione dell’iter burocratico poco importa – ha anche precisato Zorzato – l’importante è che entro la fine di quest’anno si avvii definitivamente l’opera. I formatori ci sono, l’abbiamo visto anche oggi all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università, gli studenti pure. Ora noi dobbiamo lavorare per creare una nuova struttura in grado di di rispondere anche alle loro esigenze, oltre a quelle dei pazienti».
Meno fiducioso il consigliere regionale del Partito Democratico Claudio Sinigaglia. «Fantasia pura. È evidente che è ancora tutto per aria – ha commentato – non si sa nemmeno quanto sarà il capitale privato e quanto quello pubblico. Come si fa di quest’opera come ormai fatta? Con la delibera regionale di martedì scorso mandano a Roma una richiesta di fondi, come non sapessero che situazione c’è a livello nazionale, per poi dire che è tutta colpa del governo se non si è fatto niente».
«Dopo tutte le chiacchiere sarebbe ora che si iniziasse a fare un’opera di chiarezza sugli obiettivi – ha poi aggiunto il vicesindaco di Padova Ivo Rossi – si inizi veramente a ragionare sull’impresa- Padova e sull’università come un generatore di reddito. Se non si investe su questo su cosa vogliamo investire per il nostro futuro?».
Riccardo Bastianello – Corriere del Veneto – 2 marzo 2013