Il progetto è ambizioso e a dichiarlarlo è stato lo stesso ministro dell’Università e della ricerca Gaetano Manfredi durante il question time alla Camera il 23 settembre 2020. Infatti nei cassetti del dicastero c’è un Disegno di legge che dovrà essere vagliato dal Consiglio dei ministri che prevede una serie di riforme per le lauree di medicina e soprattutto di veterinaria. L’obiettivo è quello di rendere quest’ultima abilitante alla professione.
Prima medicina e chirurgia, poi veterinaria
A quanto dichiarato da Manfredi, il primo passo sarà quello di semplificare il sistema delle lauree in medicina e chirurgia, per poi pensare a quelle veterinarie. Come riporta Anmvi Oggi il ministro ha dichiarato che ormai è arrivato il momento di rendere abilitanti le lauree che vedono già nel proprio ordinamento didacco i tirocinii professionalizzanti. Per questo motivo, continua Manfredi, sarà necessario fare in modo che l’ultimo esame curriculare (la laurea) equivalga all’espletamento e al superamento dell’esame di Stato abilitante.
La deroga di aprile
Ad aprile, in piena emergenza sanitaria, il ministero competente aveva proposto un Ddl (poi pubblicato in Gazzetta ufficiale) per autorizzare lo svolgimento semplificato dell’esame di abilitazione di Stato per le professioni regolarizzate. La deroga, che prevedeva anche la veterinaria, avrebbe avuto valore fintanto che sarebbe durata la situazione emergenziale (quindi almeno per tutto il 2020). Sempre in quel periodo, tra l’altro, l’associazione Neolaureati medicina veterinaria, coinvolgendo anche la Fnovi (Federazione nazionale ordine veterinari italiani), aveva lanciato una petizione su Change.org per sollecitare il ministero ad attivarsi in questo senso e promuovere una legge per abilitare la professione in sede di laurea. All’epoca, in 18 ore, erano state raccolte 2500 firme.
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