«Non ci sono margini» per intervenire con nuovi tagli sul Fondo sanitario nazionale e, in ogni caso, scendere sotto un finanziamento di 112miliardi di euro nel 2016 avrebbe «come effetto automatico l’incremento delle imposte e la riduzione dei servizi». Così l’assessore all’Economia della Lombardia e coordinatore agli Affari Finanziari della Conferenza delle Regioni, Massimo Garavaglia, sull’ipotesi di nuovi tagli alla sanità nella prossima legge di Stabilità allo studio del governo.
A luglio nella Conferenza Stato-Regioni, i governatori avevano siglato un’intesa sancendo che il Fsn sarebbe passato a 109,7miliardi nel 2015 e a 113miliardi nel 2016. Giorni fa, proprio sulle indiscrezioni relative a una nuova riduzione di risorse, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin aveva detto che per il 2016 non si può scendere sotto i 112 miliardi: «Abbiamo letto con stupore le affermazioni del ministro Lorenzin che dice che sotto i 112 miliardi il fondo non può andare», fa di conto Garavaglia, «tagliando di fatto già un miliardo di euro rispetto a quanto previsto dall’intesa sancita a luglio tra Stato e Regioni».
«Tagliare il fondo e scendere sotto i 112 miliardi, quindi considerando già il miliardo che la Lorenzin si è portato via, significherebbe portare in disavanzo tante Regioni che oggi sono lì per lì per uscire dai piani di rientro o quelle che sono sul filo per entrarci. E altre Regioni in disavanzo significa aumento di Irap ed Irpef e non mi pare che Renzi voglia aumentare le tasse. Un taglio superiore avrebbe come effetto automatico l’incremento delle imposte e la riduzione dei servizi».
Nelle settimane scorse lo stesso presidente del Consiglio aveva assicurato che non era intenzione del governo- con la legge di Stabilità per il prossimo anno – mettere mano alle forbici sulla sanità. Di più: aveva garantito che quanto meno si sarebbero rispettati gli stanziamenti decisi nel 2015. Peccato che a poche ore di distanza il suo ministro avvisi le regioni di un nuovo taglio in arrivo.
Libero – 22 settembre 2015