Il consiglio regionale blocca l’emendamento per il mantenimento delle due Usl bellunesi durante la discussione sulla legge per il riordino della sanità veneta, sindaci amareggiati, ma ancora speranzosi. «La partita non è chiusa finché non si stabilisce il numero delle Usl venete» annota Michele Balen, sindaco di Cesiomaggiore e vicepresidente dell’Unione montana «Feltrina» con delega ai servizi socio-sanitari.
L’emendamento contro la fusione è nato nelle scorse settimane dalle richieste del Feltrino: per mantenere un adeguato livello di servizi, si sostiene nel testo di modifica, va preservata l’autonomia dell’Usl 2. Altrimenti, si rischia di creare un effetto a catena che indebolirebbe anche l’Usl di Belluno, con conseguente migrazione di alcuni servizi verso le Aziende sanitarie trevigiane.
Ieri, il sindaco di Belluno Jacopo Massaro si è unito alla lotta dei feltrini inviando un messaggio ai consiglieri regionali bellunesi Gianpaolo Bottacin e Franco Gidoni, entrambi membri della maggioranza. «Ho ricordato loro che la Conferenza dei sindaci dell’Usl 1 si era già espressa contro la fusione, anche attraverso un’audizione nella commissione competente e un documento firmato dai sindaci del territorio – spiega – La preoccupazione generale è quella dell’indebolimento generale dei servizi, ma questo viola la specificità montana riconosciuta alla provincia di Belluno».
Un promemoria, quello di Massaro, molto piaciuto a Paolo Perenzin, sindaco di Feltre e presidente della Conferenza dei sindaci dell’Usl 2. «Quella presa di posizione non è scontata – commenta – L’appello ai due consiglieri regionali bellunesi è chiaro: non ci sono alibi, il territorio è compatto».
Ieri, però, è arrivato lo stop alla proposta per il salvataggio delle due Usl bellunesi. «L’invio dei documenti a ridosso della discussione è stato fondamentale – spiega Balen – perché qualcuno sosteneva che il territorio non si fosse espresso. Ora integreremo la richiesta con i dati turistici, che nessuno ha preso in considerazione, ma è bene che siano noti nella valutazione». E punge: «Spiacevole vedere che il consigliere Gidoni ha votato contro: ci spiegherà perché».
Il consigliere leghista motiva così: «L’emendamento era in un pacchetto di proposte ostruzionistiche, la richiesta delle Conferenze dei sindaci verrà analizzata in futuro. La partita di Feltre è ancora in piedi, la analizzeremo quando sarà il momento».
I lavori riprenderanno mercoledì mattina la prossima settimana.
Andrea Zucco – 2 settembre 2016 – Il Corriere del Veneto