Rivedere i criteri con i quali si sono decisi tagli di risorse del 30% per la specialistica ambulatoriale convenzionata. E’ quanto chiedono in sostanza il vice presidente della commissione sociosanitaria, Claudio Sinigaglia e i consiglieri regionali del Pd Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Stefano Fracasso, per i quali il provvedimento di fine 2012 provocherà disagi a catena, primo dei quali l’allungamento ulteriore delle liste d’attesa.
“C’è forte preoccupazione – dichiarano in una nota i rappresentanti democratici che hanno incontrato i rappresentanti delle categorie di settore Anisap, Federlab, Ansoc, Confindustria comparto sanità e Cuspe – per una situazione nella quale, oltre ai problemi occupazionali, emergeranno quelli legati alla riduzione dei servizi nei laboratori, negli ambulatori e nelle strutture specialistiche convenzionate. Le conseguenze saranno duplici: una parte di utenza sarà costretta a rivolgersi al privato pagando per intero la prestazione spendendo perciò di tasca propria cifre rilevanti. Contemporaneamente, chi non può permettersi questa soluzione, subirà ulteriori forti allungamenti dei tempi di attesa per ricevere le prestazioni o andrà ad intasare gli ospedali. Si tratta nel complesso di un danno all’intero sistema sanitario pubblico”. In conclusione i consiglieri del Pd si rivolgono alla Giunta: “Vogliamo capire se chi governa la Regione, oltre a produrre provvedimenti-mannaia, si è posto il problema di come rispondere a questa emergenza che inevitabilmente dovrà essere affrontata nel 2013. Le decisioni prese non enunciano i criteri con i quali si è provveduto ai tagli, per cui alcune strutture saranno ridotte del 5%, mentre altre più del 50%. Perché? Perché questa discrezionalità? Per noi la strada giusta sarebbe intanto quella di rivedere, alla luce dell’insediamento dei nuovi direttori generali, la delibera contenente questi pesantissimi tagli”.
12 febbraio 2013