L’Fbi, un anno fa, con un’operazione condotta tra Stati Uniti e Messico, ha sequestrato 500 cavalli di razza. La maggior parte tenuta in ranch dell’Oklahoma e del Texas. Animali di proprietà di José Trevino Morales, fratello di Miguel, il capo dei Los Zetas messicani. Il cartello aveva deciso di investire i giganteschi guadagni derivati dal traffico di droga nell’allevamento di cavalli.
Un’impressionante attività di riciclaggio sviluppata attraverso gli Usa in modo diretto o con l’aiuto di prestanome. Ora le autorità federali statunitensi hanno deciso di far fruttare il tesoretto dei narcos vendendo all’asta i cavalli. Fino ad oggi hanno già incassato 9 milioni di dollari (6,7 milioni di euro). Le ultime vendite pochi giorni fa: Tempting Dash lo hanno piazzato per 1,7 milioni di dollari in Oklahoma. Poi è toccato ad altri esemplari meno pregiati che hanno portato nelle casse altre somme.
BATTAGLIA – La vendita getta un fascio di luce sulle attività economiche dei Los Zetas, considerati tra i criminali più feroci in Messico ma da tempo sotto attacco da parte di altre bande. Proprio in queste ore è ripresa la battaglia in diverse regioni messicane al confine con gli Usa, in particolare Taumalipas. Los Zetas sono protagonisti dello scontro con i rivali di sempre, quelli del Golfo. Inoltre in alcune località sono entrate in azione gang parallele, legate alle fazioni principali, che hanno dato vita a battaglie furiose nella città di Matamoros. Per la polizia, alcuni capi, a corto di pistoleri, hanno reclutato elementi anche in altre località e sono apparsi lunghi convogli di pick up con sicari armati fino ai denti. Una faida – affermano gli osservatori – che non finirà troppo presto.
6 novembre 2013 – Corriere.it