A dispetto di ogni luogo comune, la Sanità italiana è terza al mondo per efficienza, superata solo da Singapore e Hong Kong. Lo dice la classifica annuale stilata da Bloomberg, Most Efficient Healt Care 2014. Classifica che vede l’Italia, l’anno scorso al sesto posto, piazzarsi terza davanti a Giappone, Corea del Sud, Australia, Israele, Francia, Emirati Arabi.
Per non parlare di Norvegia (11°), Svizzera (15°), Germania (23°), Usa (44°) e Russia che chiude ultima al 51° posto. La classifica di Bloomberg, che ammette in graduatoria solo Paesi con almeno 5 milioni di abitanti, Pil pro capite sopra i 5.000 dollari e aspettativa di vita sopra i 70 anni, è misurata su questi parametri: aspettativa di vita; costo del sistema sanitario in percentuale sul Pil; costo del sistema sanitario pro capite; variazione dell’aspettativa di vita rispetto al 2013; variazione del costo della sanità pro capite; variazione del Pil pro capite; inflazione. L’Italia ha un’aspettativa di vita di 82,9 anni, spende il 9% del Pil in sanità (3.032 dollari pro capite). Rispetto al 2013 l’aspettativa di vita è migliorata di 0,3 anni, mentre la spesa per la sanità pro capite è diminuita di 306,64 dollari. Il Pil è diminuito dell’8,6% pro capite, con un’inflazione del 3%. In totale il punteggio dell’Italia è 76,3. Poco meno di Hong Kong e Singapore, nettamente più del Giappone (68,1). Più del doppio degli Usa (34,3). Dati che stridono con quelli del 17° Rapporto Pit Salute prodotto da Tribunale del Malato e Cittadinanzattiva, che parlava di liste di attesa sempre più lunghe, costi crescenti del ticket e cure a rischio per i meno abbienti. Nella classifica di Bloomberg tiene molto in conto i risultati della spesa: se siamo uno dei Paesi più sani al mondo, con una longevità media molto alta, vuol dire che la sanità funziona.
Il Tempo – 10 ottobre 2014