dal Sole 24 Ore sanità. Il rapporto sul personale del Ssn della Salute appena pubblicato parla di 669 medici in meno nel 2011 rispetto al 2010, di un calo di 3.067 dipendenti in tutto il Ssn, ma anche di un aumento di circa 575 infermieri. In realtà, il dato statistico 2011 inserito nel contesto più ampio dei numeri del servizio sanitario analizzati nell’annuario, sottostima una situazione che già dal Conto annuale 2012 assume ben altri contorni. Così, rispetto al 2010 (stesso anno di confronto dei dati dell’annuario della Salute) i medici sono calati nel 2012 di 2.288 unità, gli infermieri non sono aumentati, ma ce ne sono 4.166 in meno e il personale in generale del Ssn si è ridotto di 15.148 unità. E nell’analisi da un anno all’altro, la flessione di personale nel 2012 rispetto al 2011 si ferma nel complesso al -1,34% (poco più di 9mila unità in meno), ma nel dettaglio “spariscono” in un solo anno lo 0,61% di medici di cui l’1,98% sono i maschi mentre le donne aumentano.
E scompaiono il 2,97% di primari in esclusiva mentre quelli in extramoenia (che sono però solo 286 contro gli 8.218 in esclusiva) salgono del +8,39%. In riduzione anche le altre figure mediche, prima tra tutte i dirigenti di struttura semplice (-5,86%). Ma a ridursi di più è il personale che perde in un anno l’1,48% di organici soprattutto tra infermieri e personale della riabilitazione.
Una situazione legata indubbiamente al perdurare dei blocchi del turn over e alla razionalizzazione della spesa che “sega” le gambe a quella del personale sempre constratta a rispettare la regola del -1,4% rispetto alla spesa 2010, come ha anche sottolineato la Fp Cgil medici che commentato il dato sottostimato e più “vecchio” del ministero lo ha giudicato “allarmante” e ha definito «sacrosanto da questo punto di vista l’appello di Health workers for all – anticipato oggi su questo sito (VEDI) – ai governi europei per chiedere un impegno concreto contro la carenza prevista di circa un milione di operatori sanitari entro il 2020».
Il confronto con il 2009
Situazione ben peggiore invece si delinea confrontando il dato 2012 con quello dell’ultimo anno di contratti. A confermarlo è il fatto che, nel confronto de Il Sole-24 Ore Sanità con i dati del Conto annuale 2012 pubblicato a metà dicembre dalla Ragioneria generale dello Stato (VEDI) con quelli del 2009, il primo vero anno dei piani di rientro e quindi dell’inasprimento del blocco degli organici, in circa metà Italia, le percentuali di riduzione si abbattono in modo evidente: -3,38% di medici (con i primari a -12,99%, 1.227 unità in meno in soli 4 anni), -4,07% di veterinari (anche qui i dirigenti di struttura complessa “crollano” del -11,43%), -5,52% di odontoiatri, -4,63% di dirigenti non medici. E il personale che perde il 2,74% di organici.
Tra il personale non dirigente a ridursi di più sono gli operatori del ruolo professionale che scendono del -9,63%, seguiti da quelli del ruolo tecnico e del ruolo amministrativo.
Dal 2009 al 2012 in valori assoluti si perdono 20.182 organici, il 2,9% (di cui solo lo 0,3% donne) in meno.
Il Sole 24 Ore sanità – 6 giugno 2014