Il 22 marzo alle 10.30 si terrà un consiglio straordinario sull’inquinamento da Pfas che ha colpito 79 comuni del Veneto. Il Consiglio è stato chiesto dai consiglieri di minoranza di Pd, civiche, M5S e tosiani. La prima firmataria è Cristina Guarda della Lista Moretti. L’iniziativa era nell’aria: da mesi alcuni consiglieri regionali, tra cui Andrea Zanoni del Pd, Manuel Brusco e Jacopo Berti del M5s, hanno chiesto alla Regione, inutilmente, accesso a tutta documentazione sull’emergenza e sollevato ritetutamente il problema. Ieri, quindi, la richiesta di convocazione di un “consiglio regionale straordinario sull’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque superficiali e sotterranee nel territorio di quattro province venete”. “La Giunta – spiega Cristina Guarda – deve rendere noti tutti i passaggi e le scelte che ha fatto e sta facendo in merito alla questione Pfas. Invece fino ad ora non l’ha fatto. Uno degli strumenti a disposizione del consigliere regionale, per l’espletamento del proprio lavoro, è il Consiglio straordinario”.
“Ho deciso di richiederlo – continua – perché ritengo che la Giunta non possa continuare ad agire da sola sul tema Pfas, senza confrontarsi con il Consiglio e tenendolo all’oscuro delle azioni intraprese e delle pianificazioni future. Questo causa spesso la diffusione di notizie non coerenti, confuse e di facile manipolazione politica”.
“Serve urgentemente un’azione politica – continua la Guarda – perché dal marzo 2013, quando i dati delle prime analisi sulla presenza dei Pfas giungevano dal Ministero della Salute alla Regione Veneto, sono ormai passati tre anni. Troppi se di mezzo c’è la salute della popolazione e l’ambiente. Con il Consiglio Straordinario voglio dunque far presente alla Giunta e al presidente Zaia che i consiglieri ci sono e richiedono a gran voce chiarezza e collaborazione: siamo disposti a contribuire in modo propositivo alle valutazioni e alla definizione dei progetti futuri, ma la Giunta deve darci l’opportunità di un confronto e di avere informazioni più dettagliate e la possibilità di proporre soluzioni condivise”.
“Facendo squadra, potremmo trovare una soluzione in tempi brevi e nel luogo a ciò deputato, ossia il Consiglio regionale – osserva la consigliera – A causa di questo clima di confusione, gli agricoltori e le associazioni agricole sono spaventati perché temono pesanti contraccolpi economici al settore e sono naturalmente preoccupati anche i circa 350 mila cittadini che risiedono nei territori interessati dal problema. Con il consiglio straordinario daremo l’opportunità alla Giunta di chiarire la sua posizione, riparando al vuoto informativo creatosi fra Istituzione Regionale, Amministrazioni locali e cittadini”.
Conclude Guarda: “Ora i tempi sono maturi per una discussione trasparente, visto che il problema della presenza di sostanze perfluoroalchiliche nelle acque venete non può essere ridotto ad un semplice problema di monitoraggio. La questione è molto più complicata perché riguarda molteplici settori e temi della vita dei cittadini: salute, ambiente, agricoltura e, quindi, lavoro. Dunque non c’è più tempo da perdere! Il Consiglio regionale e la Giunta si confrontino nelle sedi appropriate, con spirito propositivo e non propagandistico”.
“Invito le amministrazioni comunali, le associazioni degli agricoltori e allevatori, le associazioni ambientaliste, i medici per l’ambiente dell’associazione Isde, i comitati e i cittadini a far sentire la propria voce alla Giunta regionale ed ai Consiglieri seguendo i lavori di questo importante Consiglio straordinario”. L’appello è del consigliere del PD, Andrea Zanoni, in merito al consiglio regionale straordinario sul tema “Inquinamento da sostanze perfluoro alchiliche (PFAS) nelle acque superficiali e sotterranee del territorio regionale: la Regione del Veneto tuteli la salute dei cittadini e l’ambiente”, convocato per martedì 22 marzo 2016 su richiesta, primi firmatari Cristina Guarda, Alessandra Moretti oltre allo stesso Zanoni, sottoscritta da 20 consiglieri dei gruppi del PD, AMP, Veneto Civico, M5S e Lista Tosi.
“Con 3 province, quelle di Vicenza, Padova e Verona, 79 comuni e ben 350.000 abitanti coinvolti, scrive in una nota Zanoni – siamo in presenza dell’inquinamento più vasto in entità mai registrato prima nelle falde acquifere e nella catena alimentare della nostra regione. Questo Consiglio sarà un’occasione per avere delle informazioni che finora la Giunta ci ha dato saltuariamente e con il contagocce e con qualche incidente di percorso”.
“Ribadirò in Consiglio – annuncia – la necessità di avere i dati sugli esami del sangue effettuati su 600 persone e mai resi noti, l’effettuazione di uno studio epidemiologico sulla popolazione interessata, misure per prevenire il diffondersi della contaminazione della catena alimentare e dell’acqua, la necessità di intentare una causa civile di risarcimento danni contro l’azienda responsabile dell’inquinamento, la necessità che la Giunta porti tutta la documentazione in Procura della Repubblica per i risvolti penali del caso visto il disastro ambientale in atto, l’individuazione di limiti di legge restrittivi per PFAS e PFOS, l’inclusione nella Task Force ti delle strutture regionali competenti in materia”.
10 marzo 2016