L’ex rettore dell’Università La Sapienza ha comunicato di aver rinunciato al nuovo incarico in un’intervista a Repubblica: “Motivi personali e familiari me lo impediscono. Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare”.
Eugenio Gaudio, nominato ieri sera dal Consiglio dei ministri nuovo commissario ad acta per la Regione Calabria, ha oggi rinunciato al suo incarico. Lo ha annunciato a Repubblica lo stesso retore in carica dell’Università La Sapienza.
“Motivi personali e familiari me lo impediscono. Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare – ha spiegato Gaudio a Repubblica -. È un impegno gavoso ma mi sono sempre messo a disposizione del servizio pubblico. Ho trovato resistenze in casa, e a questo mi piego. L’ho detto per tempo al ministro”.
Tutto in poche ore. Il Consiglio dei ministri non ha perso tempo e ieri pomeriggio, dopo le dimissioni di Giuseppe Zuccatelli (arresosi dopo la telefonata ricevuta dal ministro Speranza), ha nominato Eugenio Gaudio nuovo commissario ad acta della Sanità calabrese. Il professor Gaudio, cosentino di nascita, medico internista, ricercatore, è stato sino a qualche settimana fa rettore dell’università La Sapienza. Il governo ha anche deciso di affiancargli Gino Strada, fondatore di Emergency, con una delega speciale (l’emergenza Covid), per riorganizzare la Sanità calabrese, sull’orlo del baratro. Il fondatore di Emergency però non ci sta al «tandem» istituzionale: «Semplicemente non esiste». E, ribadendo la disponibilità «a dare una mano», ha chiesto di definire «per che cosa e in quali termini» è stata indicata la sua nomina: «Mi trovo a disagio — ha spiegato — in una situazione in cui si parla di qualcosa ancora da definire». Il suo ruolo, come ha stabilito Conte, dovrà essere concordato in unincontro con Gaudio.
Il neocommissario avrà il compito di riportare in equilibrio i bilanci delle aziende sanitarie, con perdite per circa un miliardo di euro (Reggio Calabria e Lamezia sono addirittura commissariate per infiltrazioni mafiose), dovrà mettere mano alla ristrutturazione di ospedali e garantire la costruzione di nuovi già appaltati e, soprattutto, far fronte alle assunzioni di medici e paramedici.
Sul capo dell’ex rettore pesa però l’inchiesta della Procura di Catania che accusa Gaudio di turbativa nei concorsi espletati all’università etnea. In particolare i magistrati sospettano che Gaudio abbia favorito la figlia dell’ex procuratore D’Agata, agevolandola in un concorso. La Procura però starebbe valutando di chiedere l’archiviazione.
L’inchiesta. Il professore accusato a Catania di turbativa nei concorsi, la Procura valuta l’archiviazione
La nomina del professor Gaudio è giunta a poche ore dalle dimissioni dell’ex commissario Giuseppe Zuccatelli. Il manager ferrarese chiamato a sua volta a sostituire l’altro ex commissario, il generale Saverio Cotticelli, dopo una settimana di silenzio, ieri mattina è apparso in tv a Buongiorno regione puntualizzando: «Non mi dimetto, a meno che non me lo chieda il ministro». Nel corso dell’intervista Zuccatelli ha chiesto scusa per le sue affermazioni sulla utilità delle mascherine in tempo di Covid. Poche ore dopo, la decisione. «Mi sono dimesso da commissario e da tutte le cariche che ho in Calabria», ha detto al Corriere. «Ho ricevuto una telefonata dal ministro Speranza e ho fatto un passo indietro. Con filosofia, senza polemiche perché ritengo di aver fatto una gaffe ed è giusto che paghi». Aggiungendo poi una stilettata verso quanti, in questi anni, lavorando nel settore della Sanità calabrese hanno «detto idiozie e fatto porcherie e non hanno avuto il buon senso di farsi da parte».
Le dimissioni di Zuccatelli hanno subito innescato una serie di ipotesi sul totocommissario alla Sanità in Calabria. I grillini hanno continuato a sostenere la candidatura di Strada, annunciando di non votare il decreto Calabria qualora non includesse il nome del fondatore di Emergency. Verso cui è arrivato anche l’endorsement di Matteo Renzi: «Strada è un uomo vero. Un dottore vero. Un italiano vero. Quando l’ho conosciuto mi ha emozionato».