Il Corriere del Veneto. Le scuole sono state chiuse per un mese in zona rossa con l’obiettivo di ridurre il rischio di contagio fra ragazzi, insegnanti e personale ausiliario mentre fuori il virus tornava a infuriare. Tutti a casa in Dad. Oggi con la riapertura di ogni ordine e grado gli studenti tornano in aula ma non si riparte da zero perché in queste settimane diverse attività sono continuate e i contagi ci sono stati eccome. La scuola trevigiana riparte con 23 classi in quarantena o in isolamento.
La spiegazione è presto data. Primo elemento: i laboratori tecnici e manuali alle superiori non si sono mai fermati, vuoi per gli alberghieri e le prove di cucina, vuoi per chi deve cimentarsi in disegni e test pratici. Secondo elemento: in diversi istituti hanno continuato a fare lezione in presenza i gruppi di supporto ai compagni con disabilità, per garantire ai più fragili la socialità e il sostegno della classe.
La promiscuità e vicinanza fra i banchi, sui mezzi scolastici, durante la ricreazione o nelle occasioni sociali fuori dai corridoi ha lasciato il segno: significa che con un mondo dell’istruzione fondamentalmente ridotto all’osso ci sono comunque stati almeno 23 alunni contagiati dal virus. Le classi in quarantena o isolamento sono 12 nel distretto di Treviso, 4 nel distretto di Pieve di Soligo e 5 nel distretto di Asolo.
La preoccupazione delle istituzioni per la riapertura trova quindi conferma in questo dato inaspettato: i contagi a scuola non sono mai finiti, sono solo rallentati per la riduzione delle persone che hanno frequentato quegli ambienti. Questo vuol dire che si dovrà fare molta più attenzione ora che i presenti crescono esponenzialmente. Sono 110 mila i bambini e ragazzi che da oggi potranno tornare in classe: i più piccoli (21mila alla scuola materna, 41mila alle elementari, 27mila alle medie) ritroveranno tutti gli amici e gli insegnanti mentre negli istituti superiori, con la capienza autorizzata al 50%, saranno presenti invece 20 mila dei circa 40 mila studenti iscritti. Nella giornata di Pasquetta sono stati trovati 57 nuovi casi Covid nell’Usl 2, messi in isolamento dal personale sanitario e seguiti dal Sisp, dipartimento di prevenzione, altri 65 sono stati censiti ieri. Sono numeri bassi (come in tutta la Regione, a causa anche di un malfunzionamento del sistema informatico) che trovano però anche un riflesso sui trevigiani attualmente positivi, scesi a 3.733. La Marca ha superato fra domenica e lunedì i 74 mila contagi ma non è più la provincia veneta con il maggior numero di contagi progressivi, il triste record detenuto fin dallo scorso autunno.
Dal giorno di Pasqua l’Usl 2 ha registrato sei decessi dovuti al contagio: i morti trevigiani sono 1.699 dall’inizio dell’epidemia, il 25 febbraio 2020.