Certificazione del fondo per la contrattazione decentrata, verifica delle informazioni sulle assenze e sul trattamento economico, illustrazione delle modalità di effettuazione del taglio dei fondi per la riduzione del personale in servizio e monitoraggio delle progressioni economiche: sono queste le principali novità che caratterizzano il conto annuale del personale del 2016.
Tutte le Pa, oltre 10mila enti, devono inviare entro il 31 maggio in modalità telematica alla Ragioneria generale dello Stato le informazioni sulla gestione del personale nel corso dello scorso anno. Questo obbligo è previsto dal Dlgs 165/2001 e continuerà a essere tale anche con la riforma del pubblico impiego che sta per essere varata. Queste informazioni hanno un rilievo “strategico”, essendo la base per la redazione dell’annuale rapporto della Corte dei Conti sul personale delle Pa e servono a tutti i soggetti pubblici, dai ministeri dell’Interno e dell’Economia all’Aran, per poter definire le proprie scelte. Questa importanza è sottolineata dalla presenza di sanzioni a carico sia dei dirigenti sia delle amministrazioni inadempienti. Si deve inoltre sottolineare che i dati, oltre alla relazione al conto annuale, consentono agli enti di avere notizie assai utili per il controllo di gestione.
Il conto annuale deve essere firmato dal dirigente e dai revisori dei conti. Quest’anno sarà impossibile trasmettere le informazioni sulla costituzione del fondo per la contrattazione decentrata se sono prive della certificazione: non è cioè sufficiente la verifica richiesta dai contratti collettivi nazionali di lavoro sulla legittimità dei contratti decentrati.
Con il conto annuale 2016 sono stati introdotti altri importanti elementi di novità sulla rilevazione delle assenze e del trattamento economico in godimento da parte dei dipendenti e dei dirigenti. In questo modo si vogliono acquisire informazioni più certe rispetto al passato su questi elementi. Si deve in quest’ambito sottolineare la maggiore ricchezza di informazioni richieste sugli assegni ad personam, voce che molto spesso viene utilizzata come un contenitore di forme di incremento anomale del trattamento economico.
Anche in questo documento ci sono importanti elementi di novità relativi al merito dell’applicazione delle previsioni legislative e contrattuali nazionali. La prima è dettata sulle modalità di applicazione del comma 236 della legge 208/2015 nella parte in cui impone il taglio del fondo per la contrattazione decentrata in relazione alla diminuzione del personale in servizio e tenendo conto delle capacità assunzionali. Viene confermato il metodo della media aritmetica del personale in servizio, metodo che per la Corte dei Conti della Lombardia può essere sostituito da quello dei risparmi effettivamente ottenuti. Viene chiarito definitivamente che la determinazione del personale assumibile è data dalle assunzioni previste nella programmazione del fabbisogno, sulla base delle capacità assunzionali e senza che assuma rilievo l’effettiva assunzione nel corso dell’anno.
Il conto annuale del personale del 2016 monitora attentamente le progressioni economiche del personale, con particolare riferimento sia al numero dei beneficiari, per verificare il rispetto del vincolo della quota limitata, sia alla decorrenza, che per la Ragioneria dello stato, la Funzione Pubblica e l’Aran non deve superare quella del 1° gennaio dell’anno in cui le relative procedure sono concluse.
Arturo Bianco – Il Sole 24 Ore – 15 maggio 2017