La Regione si riprende le competenze sulla caccia, la tutela della fauna selvatica e la definizione delle zone dove i cacciatori sono off limits. Alle Province al momento non resta alcuna competenza; la polizia provinciale che dà la caccia ai bracconieri è già pagata dalla Regione e dovrebbe passarne definitivamente alle dipendenze pur restando operativa sul territorio ma molto dipenderà dalla programmazione degli uffici di Palazzo Balbi. Il Consiglio Regionale ieri ha infatti approvato il progetto di legge proposto dalla giunta e presentato in aula dal consigliere-cacciatore Sergio Berlato di Fratelli d’Italia. «Si tratta semplicemente di dare attuazione alla legge Delrio che definisce caccia e pesca funzioni non fondamentali delle Province – ha spiegato – E di adeguare di conseguenza anche la legge regionale 50 sulla caccia». Adeguamento indispensabile affinché si possa rimettere mano al piano faunistico-venatorio, che è scaduto da anni ed è tenuto in vita fino al 2018 sono dalle proroghe. Secondo la nuova legge, il prossimo piano sarà l’unico vigente, le Province non approveranno più i propri e non gestiranno tutela, zone di caccia, azioni di controllo e salvaguardia delle specie.
Le opposizioni col Pd in testa si erano preparate a dare battaglia e avevano presentato qualcosa come cento emendamenti, decisi a tirarla per le lunghe perché il tema di questa legge è politico e ha molto a che fare con l’autonomia (delle province) e cade nel pieno dibattito sul referendum e nel vivo della polemica di Belluno che rivendica la sua specialità montana con un altra consultazione. Belluno temeva infatti di perdere il controllo sulle zone di caccia tutelate delle Alpi a causa della «migrazione» dei cacciatori da altre zone del Veneto. Inoltre, sono molte le competenze delle Province che la Delrio definisce non fondamentali (una su tutte: l’urbanistica) e se si comincia con la caccia poi non si sa dove si va a finire. «La Delrio non obbliga a togliere le competenze : questa è una scelta politica centralista della Regione – ha attaccato Graziano Azzalin (Pd) – Come coinvolgerete nelle scelte sulla caccia e la tutela delle specie selvatiche la provincia di Belluno quando la lasciate senza potere gestionale?» La mediazione è arrivata grazie ad un ordine del giorno del consigliere della Lega Giampiero Possamai. «La comunità bellunese e il mondo associativo locale dovrebbero essere chiamati a partecipare direttamente alla pianificazione legislativa e gestionale in materia faunistico – venatoria», ha detto in aula. La svolta definitiva l’ha data l’assessore Giuseppe Pan, annunciando il riordino delle competenze. «A settembre porteremo in aula il disegno di legge sul riordino delle funzioni delle Province in base alla specificità di Belluno».
Corriere del Veneto – 2 agosto 2017