L’accordo sottoscritto dai componenti della Rsu della Fp Cigl all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie saranno sottoposti a referendum. Il sindacato – unico a sottoscrivere gli accordi mentre Cisl e Uil hanno proclamato lo sciopero per il prossimo 30 aprile – ha deciso di dar voce ai lavoratori: sarà infatti indetto un referendum così che tutti possano esprimersi in favore o contro gli accordi. Il tema è quello dei fondi contrattuali e accessori: in particolare gli accordi sono stati firmati per le posizioni organizzative, le progressioni orizzontali, i progetti “Sabato e festivi” e l’approvazione del regolamento sull’utilizzo di somme derivanti da attività commerciale per incentivazione del personale. «Come Fp Cgil e Rsu dell’Istituto Zooprofilattico abbiamo sottoscritto accordi e regolamento con una nota verbale visto che rispetto alle ipotesi iniziali c’è stato un sostanziale miglioramento, frutto del lavoro svolto al tavolo. E» la frecciata a Cisl e Uil, «ci potevano essere miglioramenti ulteriori con l’unità sindacale sui contenuti». Secondo la Cgil si è superato lo stallo degli ultimi mesi: «Vengono sbloccati i pagamenti del lavoro svolto al sabato e nei festivi nel 2017, vengono applicate ulteriori progressioni orizzontali del personale che ne è stato escluso, con circa 60 passaggi. Il fondo per le posizioni organizzative scenderà da 111.800 euro a 84.500, concordata nel 2012». La Cgil rivendica anche l’impegno alla stabilizzazione dei precari presenti da anni e infine la possibilità di usare parte dei proventi da attività commerciali e sponsor per incentivare i dipendenti. «Ora» annunciano Enrico Ciligot, Vinicio Capuzzo e Giancarlo Go della Cgil, «vogliamo sottoporre alla consultazione dei lavoratori gli accordi. Per questo abbiamo già inviato una richiesta all’Amministrazione di mettere a disposizione elenco dei lavoratori, locali e materiale per il referendum». Secondo la Uil gli accordi sottoscritti non sarebbero validi dal momento che la Cgil ha 6 delegati su 12 nella Rsu e per la validità degli accordi è richiesta la maggioranza. Un esito positivo del referendum potrebbe “sanare” questo deficit. (Elena Livieri)
IL MATTINO DI PADOVA – Mercoledì, 14 febbraio 2018