Erano troppi, sofferenti e denutriti. Così circa 700 koala sono stati catturati, sedati e uccisi nello Stato australiano di Victoria, a causa di quelli che le autorità hanno definito “problemi di sovrappopolazione” degli animali. La campagna è stata condotta senza che la notizia trapelasse per evitare le reazioni di ambientalisti e attivisti locali.
I koala vivevano nell’area di Cape Otway, sulla costa meridionale australiana, hanno riferito i media locali. «Era chiaro che c’era un problema di sovrappopolazione e che i koala soffrivano a Cape Otway, perché non erano in buona salute e pativano la fame – ha spiegato Lisa Neville, il ministro dell’Ambiente di Victoria, all’ABC Australia -. L’esperienza ci ha insegnato che spostare i koala non funziona e che può causare loro grande sofferenza».
Nonostante le uccisioni, la sovrappopolazione rimane un problema serio nell’area. Il numero di koala a Cape Otway è iniziato a crescere dagli anni Ottanta, quando, sempre a causa del sovrappopolamento, molti esemplari furono spostati in quella zona da French Island. In assenza di predatori, la popolazione è cresciuta sempre di più, fino a diventare eccessiva per la sopravvivenza della specie.
Ma le associazioni animaliste sono insorte. Per l’Australian Koala Foundation «ciò che ha fatto il governo è sconcertante. Perché hanno consentito che ciò accadesse? Il governo si deve soltanto vergognare».
La Stampa – 5 marzo 2015