A sostenerlo in una nota è il direttivo dell’Ordine dei Medici Veterinari della Valle d’Aosta in relazione all’iniziativa del parco faunistico La Chevrère di svolgere con daini e caprioli la Pet Therapy. “L’impiego di animali selvatici in Interventi Assistiti con gli animali è non rispettoso del benessere animale ed è in palese contrasto con la normativa regionale e nazionale”.
A sostenerlo in una nota è il direttivo dell’Ordine dei Medici Veterinari della Valle d’Aosta in relazione all’iniziativa del parco faunistico La Chevrère di Champdepraz di svolgere con daini e caprioli la Pet Therapy.
“Chiunque abbia avuto a che fare con cervidi (cervo, daino, capriolo) sa che anche quando allevati in cattività rimangono comunque animali estremamente sensibili allo stress: possono accettare il contatto con le persone che li accudiscono quotidianamente, ma si spaventano facilmente se esposti a persone o stimoli sconosciuti” spiegano i veterinari in una nota.
“In questo caso manifestano tutti i comportamenti tipici di un animale in una situazione di disagio: tentativo di fuga e manifestazioni ansiose. Questo comportamento è dovuto al fatto che, non solo questi animali sono delle prede, ma soprattutto non sono animali domestici. Infatti la domesticazione è un processo che è avvenuto durante il corso di migliaia di anni e che ha portato profondi mutamenti non solo morfologici e fisiologici, ma soprattutto comportamentali e relazionali” si legge ancora nella nota.
L’ordine dei medici veterinari ricorda quindi come la legge regionale vieti il ricorso ad animali selvatici e a cuccioli di età inferiore a sei mesi.
A supporto delle proprie argomentazioni, l’Ordine dei Veterinari della Valle d’Aosta cita la legge n. 37/2010 “Nuove disposizioni per la tutela e per il corretto trattamento degli animali di affezione”, in base alla quale “è vietato il ricorso ad animali selvatici e a cuccioli di età inferiore a sei mesi”. Analoghe cautele sono state trasposte nelle recenti linee guida nazionali in materia di IAA, che dispongono che gli animali impiegati negli IAA appartengono a specie domestiche in grado di instaurare relazioni sociali con l’uomo.
Aostasera – 21 settembre 2015