Scende la pressione fiscale. Ma non per le famiglie numerose. L’allarme lo lancia la Fondazione nazionale dei commercialisti che ha condotto uno studio basato su dati Istat e Banca d’Italia sui redditi, sui consumi e sul carico fiscale delle famiglie negli ultimi anni. Dall’aggregazione di quei dati, è emerso un significativo peggioramento della condizione economica delle famiglie come conseguenza della crisi. Ma, se nel 2015, per la prima volta dopo quattro anni, si registra una generale flessione della pressione fiscale, per le famiglie italiane, invece, il carico fiscale è addirittura aumentato.
Un paradosso difficile da accettare. Eppure i dati raccolti dai commercialisti sembrerebbero dimostrare che ad essere più «colpite» dal fisco sono le famiglie numerose, quelle con tre o più figli. Basti pensare che, secondo i dati della Fondazione dei commercialisti, nel periodo 2010-2013 il calo del reddito familiare netto si è concentrato nelle famiglie con più figli: -3,4% quelle con quattro componenti e -7,5% quelle con più di quattro familiari. E per le coppie con almeno un minore il redito medio è sceso del 2%. A conferma di questo pericoloso andamento negativo c’è il dato che indica che le famiglie più numerose sono le stesse in cui si è registrato il maggiore aumento delle condizioni di povertà assoluta. Nel periodo dal 2011 al 2014 è cresciuto del 9,3% il numero delle coppie con tre o più figli che si sono ritrovate sotto la soglia di povertà.
In un simile contesto, in cui il tenore di vita diventa sempre più basso per le famiglie più numerose, il dato più sbalorditivo è rappresentato dall’aumento del carico fiscale sulle famiglie: si tratta di una crescita stimata intorno a 0,3 punti percentuali passando da 16,2% a 16,5% (+0,5 sul 2014 quando il dato era 16%). «Il nostro compito non è quello di accusare o denunciare — osserva Giorgio Sganga, presidente della Fondazione nazionale dei commercialisti — noi abbiamo evidenziato un problema e lo sottoponiamo all’attenzione della politica. Si tratta di una disfunzione dovuta soprattutto all’aumento delle imposte locali. In questi anni sono lievitate le addizionali comunali e regionali, l’imposta sostitutiva sulle attività finanziarie e le imposte sui redditi a tassazione separata hanno conosciuto tutte un rialzo. Si tratta di tasse calcolate quasi sempre sul numero di componenti di un nucleo familiare quindi è evidente che questo ha provocato il paradosso in base al quale il single o la coppia senza figli subiscono un pressione fiscale minore di quella che grava sulle famiglie più numerose». Potrebbe essere anche questo il motivo per cui nel periodo 2011-2014 le famiglie con un solo componente (7,6 milioni) sono aumentate (+5,8%), mentre le coppie con figli (8,7 milioni) sono risultate in calo (-0,9%). A tal proposito, proprio oggi, la Fondazione dei commercialisti e il Forum delle associazioni familiari firmeranno un protocollo di intesa volto ad analizzare e a trovare possibili soluzioni per la crescente difficoltà economica che stanno vivendo le famiglie numerose. Una piattaforma di proposte per evitare che al danno si aggiunga la beffa .
Isidoro Trovato – Il Corriere della Sera – 26 maggio 2016