La sentenza Il Tar dice no alle cliniche private e conferma tagli di Bondi Il Tar del Lazio dà torto alle cliniche private e conferma il decreto del commissario ad acta Enrico Bondi con il quale il 22 novembre scorso è stato previsto un taglio retroattivo del 7% sul budget del 2012 delle strutture sanitarie private accreditate nella regione.
Lo ha deciso la terza sezione quater del Tribunale che ha respinto la richiesta di sospensione del decreto commissariale avanzata dall’Aiop l’Associazione italiana ospedalità privata che è la più rappresentativa organizzazione del settore nel Lazio. Il ricorso era stato firmato anche dai responsabili di 29 strutture sanitarie. L’Aiop, che solo nel Lazio conta 120 case di cura affiliate, ha annunciato che si appellerà al Consiglio di Stato. «Ci sono circa 6 mila lavoratori a rischio — ricorda Jessica Faroni, presidente dell’Aiop Lazio — ma da anni i processi di riorganizzazione si basano solo su decreti che stabiliscono tagli orizzontali, tagli che in pratica ci stanno ammazzando». Eppure dalle cliniche convenzionate fanno notare che «se si paragonano i costi dell’assistenza con quelli di AsI e ospedali pubblici, le anse di cura costano moko meno e garantiscono comunque un’alta qualità delle prestazioni». Inoltre l’Aiop chiede al neo commissario Filippo Palumbo: «Perché da oltre un anno sono bloccati i rimborsi per i malati provenienti da altre regioni che sono curati nel Lazio? Queste risorse sarebbero molto importanti, ma il governo centrale non le ha mai rese disponibili».
Per non parlare poi «delle strutture che dal 2011 si sono riconvertite, come chiesto dalla Regione, ma che non sono mai state pagate per le prestazioni che erogano aggiunge Jessica Faroni —. Noi non siamo i nemici da abbattere, siamo solo imprenditori che chiedono di poter lavorare con onestà e di poter offrire la nostra esperienza e la nostra professionalità per costruire un Servizio sanitario regionale efficente, dal volto umano e a costi sostenibili».
Ma le cattive notizie non sono finite: dal San Raffaele spa, di proprietà della famiglia Angelucci, ieri è stato ribadito che «permane l’impossibilità del pagamento degli stipendi per il personale delle 13 cliniche nel Lazio e dei fornitori perché dei 20 milioni promessi dal -rei Commissario ad acta, Enrico Sondi, entro 1131 dicembre scorso, la Regione Lazio ne ha erogati, ad oggi, solo 7.5 ad Unicredit Factoring — è spiegato in una nota —. Della ulteriore somma di g milioni, il cui pagamento era stato stabilito con scadenza 15 gennaio 2013, nulla fino a oggi è stato ricevuto. E appare, quindi, più che ragionevole presumere che neanche i pagamenti promessi per il 31 gennaio saranno eseguiti regolarmente dalla Regione Lazio». D San Raffaele attende «chiarimenti dal neocommissario Palumbo».
Corriere della Sera – 18 gennaio 2018