Allarme dal Consiglio universitario nazionale: in dieci anni è come se fosse scomparso un grande Ateneo come la Statale di Milano perché gli immatricolati sono scesi da 338.482 (anno accademico 2003/2004) a 280.144 (anno 2011/2012), con un calo di 58.000 studenti, pari al 17% in meno.
Il calo delle immatricolazioni riguarda tutto il territorio nazionale e la gran parte degli atenei. Ai diciannovenni, il cui numero è rimasto stabile negli ultimi 5 anni, la laurea interessa sempre meno: le iscrizioni sono calate del 4% in tre anni, passando dal 51% nel 2007-2008 al 47% nel 2010-2011.
E secondo il Cun è anche emorragia di professori: in soli sei anni (2006/2012) il numero dei docenti si e’ ridotto del 22%. Nei prossimi 3 anni si prevede un ulteriore calo dei docenti di ruolo. Contro una media OCSE di 15,5 studenti per docente, in Italia la media e’ di 18,7 (includendo sia i docenti strutturati che quelli a contratto).
Ma il trend non vale per l’area medica dove – a medicina, odontoiatria e per le professioni sanitarie – il trend di iscritti è sempe in aumento costante dal 1997 e il totale delle domande è cresciuto del 236%, i professori del 5% e il rapporto docenti-discenti del 134 per cento.
I dati delle lauree di area medica sono quelli elaborati per l’Osservatorio sulle professioni sanitarie da Angelo Mastrillo, segretario della Conferenza delle lauree delle professioni sanitarie ed esperto dell’Osservatorio.
Secondo i dati l’aumento maggiore è quello delle lauree nelle 22 professioni sanitarie, seguito da medicina e infine da odontoiatria. Anche i posti a bando sono sempre in costante aumento così come il numero di docenti che seppure in lieve calo dal 2010 in poi resta sempre con una rapporto molto alto rispetto agli studenti.
Il Sole 24 Ore sanità – 1 febbraio 2013