L’Ispettorato di Sanità della Marina Militare ha reso noto ai Comandi ed Enti dipendenti di aver recentemente acquisito e messo a disposizione del personale sanitario dipendente una serie di eventi Ecm, per un totale di 18.000 crediti, accessibili “on line”, alcuni dei quali ad “imminente scadenza”, il tutto nell’interesse dell’Amministrazione. E rende noto che “sara’ lo stesso Ispettorato a monitorare l’esecuzione degli eventi e provvedera’ a segnalare ai comandi le violazioni dell’obbligo da parte dei singoli professionisti sanitari
Dal 1 gennaio del 2002, anche in Italia, come in molti altri Paesi del mondo, è stata resa obbligatoria l’educazione continua in medicina (ECM) per tutti i professionisti sanitari, grazie alla quale il professionista sanitario si aggiorna per rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze organizzative e operative del Servizio sanitario e del proprio sviluppo professionale mediante l’acquisizione di nuove conoscenze, abilità e attitudini utili a una pratica competente ed esperta.
Il Programma Nazionale di ECM riguarda tutto il personale sanitario, medico e non medico, dipendente o libero professionista, operante nella sanità, sia privata che pubblica. Tale Programma prevede che l’ECM sia controllata, verificata e misurata dagli Ordini e dalle Federazioni delle professioni sanitarie, oltre che ad essere incoraggiata, promossa ed organizzata dalle medesime istituzioni e dai datori di lavoro, pubblici e privati.
Il 1 gennaio 2008, con l’entrata in vigore della Legge 24 dicembre 2007, n. 244, la gestione amministrativa del programma di ECM ed il supporto alla Commissione Nazionale per la Formazione Continua, fino ad allora competenze del Ministero della Salute, sono stati trasferiti all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e con il Decreto ministeriale 11 gennaio 2012, è stata ricostituita, presso l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, la Commissione Nazionale per la Formazione Continua, per l’espletamento dei compiti previsti dall’art. 16-ter, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni.
Il 14 maggio 2012 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale , n. 98, il nuovo “Accordo sul sistema di formazione continua in medicina”; tale Accordo, del 19 aprile 2012, traccia nuove regole per rendere omogeneo il sistema ECM su tutto il territorio nazionale e sancisce definitivamente alcuni importanti elementi di novità soprattutto sul ruolo centrale rivestito da Ordini, Collegi in tema di verifica e certificazione della formazione svolta da ciascun professionista sanitario. Per tale finalità è operante il CO.GE.A.P.S. (Consorzio Gestione Anagrafica delle Professioni Sanitarie) deputato a gestire l’anagrafe nazionale dei crediti ECM e rendere disponibili tali informazioni a Ordini, Collegi e Associazioni, affinché gli stessi possano certificare, al termine del triennio formativo (2011 – 2013) i crediti acquisiti.
Il D.L. 138/2011 del 13 agosto 2011, inserito nella Manovra del Governo Monti e convertito in Legge n.148 del 14 settembre 2011, prevede, all’art. 3, comma 5, lett. b), l’obbligo per il professionista sanitario di seguire percorsi di formazione continua e, in base a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di educazione continua in medicina (ECM), la violazione di tale obbligo determina un illecito disciplinare e come tale è sanzionato sulla base di quanto stabilito dagli Ordini e dalle Federazioni delle professioni sanitarie.
In data 07 febbraio 2013, con messaggio telegrafico n. 50045 avente quale argomento la formazione continua in medicina (ECM), l’Ispettorato di Sanità della Marina Militare (Marispesan), unico ispettorato di sanità di forza armata che ad oggi non risulta essere stato chiuso, rende noto ai Comandi ed Enti dipendenti di aver recentemente acquisito e messo a disposizione del personale sanitario dipendente una serie di eventi ECM, per un totale di 18.000 (diciottomila) crediti, accessibili “on line” via internet, alcuni dei quali ad “imminente scadenza”, il tutto nell’interesse dell’Amministrazione.
Nel succitato messaggio, Marispesan stabilisce che, anziché gli Ordini e le Federazioni delle professioni sanitarie, siano i Comandi e gli Enti ad avere l’obbligo di verificare l’effettuazione dei corsi ECM ribadendo che “la mancata esecuzione dei medesimi appare non compatibile con un giudizio massimo/elevato delle voci 11 e 13 della valutazione caratteristica di ciascun professionista”, cioè nella propensione all’aggiornamento culturale e preparazione professionale dei singoli professionisti.
Sempre nel succitato messaggio Marispesan ribadisce che “la pervicace e continuata inadempienza, da parte dei professionisti sanitari rispetto agli obblighi di formazione continua in medicina, potrebbe essere suscettibile di valutazione disciplinare militare” e rende noto che “sara’ lo stesso Ispettorato a monitorare l’esecuzione degli eventi e provvedera’ a segnalare ai comandi le violazioni dell’obbligo da parte dei singoli professionisti sanitari”.
A questo punto occorrerebbe domandare ai Ministri della Difesa e della Salute, Di Paola e Balduzzi, quali azioni vorranno intraprendere al fine di voler garantire che le funzioni di vigilanza, in tema di aggiornamento continuo in medicina, vengano poste in essere e certificate esclusivamente dagli Ordini e le Federazioni delle professioni sanitarie, come stabilito dall’attuale ordinamento.
In particolare poi occorrerebbe che il Ministro della Difesa chiarisca quanti infermieri militari siano regolarmente iscritti alla Federazione Nazionale IPASVI, obbligo sancito dalla L. 43/2006, e se il Marispesan fino ad oggi si è mai occupato di tale azione di verifica/censimento, e se intenda intervenire per impedire ai militari di sovrapporsi agli Ordini ed alle Federazioni delle professioni sanitarie a cui lo Stato ha delegato le succitate specifiche funzioni.
Un domanda poi non può essere taciuta: quale sia l’ammontare dei costi sostenuti dall’A.D. per l’acquisizione dei 18.000 crediti formativi, se i medesimi siano stati acquisiti a seguito di bando di gara pubblica e se risultino sufficienti a far fronte agli obblighi formativi richiesti dall’attuale ordinamento alla totalità del personale sanitario dipendente. Chissà come mai queste cose capitano sempre in periodi particolari, quando l’attenzione dei media è spostata altrove, sulle idiozie elettorali e sulle promesse irrealizzabili. Intanto Balduzzi e Di Paola potrebbero trovare il tempo per affrontare il problema qui trattato. Sono pagati anche per questo, se non erro.
La Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi è un ente di diritto pubblico – istituito con legge 29 ottobre 1954, n. 1049, e regolamentato dal D.lgs 13 settembre 1946, n. 233, e successivo Dpr 5 aprile 1950, n. 221 – a cui lo Stato delega la funzione, a livello nazionale, di tutela e rappresentanza della professione infermieristica nell’interesse degli iscritti e dei cittadini fruitori delle competenze che l’appartenenza a un Ordine di per sé certifica; la Federazione nazionale coordina i Collegi provinciali, che tra i loro compiti istituzionali hanno quello della tenuta degli albi dei professionisti, i quali per esercitare la propria attività infermieristica hanno l’obbligo di esservi iscritti, sia in ambito pubblico che privato (L. 43/2006).
(Avviso: La complessità della materia trattata in questo breve articolo richiede delle precisazioni normative che vi prego di leggere con particolare attenzione.)
di Luca Marco Comellini – Tiscali – 11 febbraio 2013