Chiusa dinanzi al giudice del lavoro la vertenza con l’Ulss 5, il dott. Eugenio Moro, ormai ex primario di cardiologia del Cazzavillan, va in pensione. Finora aveva preferito rimanere in silenzio. Ora, mentre lascia Arzignano, vuole parlare su una vicenda che ha fatto molto rumore. Ma lo fa senza acrimonia, senza polemica.
«La mia permanenza al Cazzavillan – dice – è stata purtroppo caratterizzata da una lunga malattia, che, ora, dopo una complicata convalescenza, si è risolta, ma che mi ha indotto a lasciare il servizio anche per il disagio dovuto alla lontananza tra la mia residenza e Arzignano. È stato durante questa malattia che la direzione dell´Ulss ha formulato una valutazione negativa sulla base di elementi che ho sempre contestato e respinto, ritenendoli senza fondamento. Nonostante ciò, l´allora dg ha ritenuto di intravedere gli estremi per la mia destituzione».
Il provvedimento, senza precedenti nell´azienda dell´Ovest Vicentino, venne deliberato a metà dello scorso anno. «Sì – spiega Moro – è stato un atto pesante sotto il profilo umano e professionale, perché si é voluto degradato un primario con una lunga e ineccepibile carriera alle spalle, con oltre 40 anni di anzianità di servizio, membro del Collegio degli esperti dell´associazione dei cardiologi ospedalieri italiani, revisore scientifico del Giornale italiano di cardiologia, fellow della Società europea di cardiologia, con 150 pubblicazioni anche su prestigiose riviste internazionali. Ovviamente ho fatto ricorso, evidenziando una serie di anomalie sul percorso valutativo e procedurale e altre carenze sulla documentazione prodotta dall´azienda. Comunque l´udienza del 31 gennaio ha posto la parola “fine” a questo incredibile caso».
Nel corso del processo, il nuovo dg Giuseppe Cenci «che – dice Moro – ha dimostrato un atteggiamento equilibrato e non preconcetto», ha riesaminato la situazione, e ha poi annullato la delibera di revoca dell´incarico e le valutazioni negative. Il dott. Moro è stato, perciò, reintegrato nel ruolo di primario con effetto retroattivo e senza interruzione di servizio. E ora ripercorre il lavoro fatto, «scandito – dice – da importanti innovazioni all´interno del reparto». Fra le altre cose «la creazione del day hospital aritmologico, l´ambulatorio riservato alla fibrillazione atriale, il day hospital per i pazienti con insufficienza cardiaca, e con il contributo del dott. Boschello, l´ambulatorio per lo scompenso cardiaco a Arzignano e a Lonigo».
Moro chiude così un´esperienza «fortemente condizionata dalla malattia. Credo che la mia lunga assenza abbia quasi certamente creato le condizioni perché si adottassero, sostanzialmente senza partecipare al contraddittorio, le valutazioni e un provvedimento ora annullati. Sono soddisfatto: l´azienda ha rivisto la sua posizione e termino la carriera come primario. Ho la consapevolezza di aver operato con impegno e dedizione a favore dei pazienti, come del resto ho sempre fatto».
Il Giornale di Vicenza – 22 febbraio 2013