Franco Pepe. In Veneto l´ospedale più costoso è quello di Mestre. Spese molto elevate anche nelle micro-strutture. Ulss 6 nella media. Ogni ricovero al San Bortolo vale circa 5 mila euro.
Costi diversi per identiche prestazioni negli ospedali veneti. Le variazioni sono sensibili. Gli scostamenti singolari. Le differenze stridenti. In teoria il prezzo del servizio da pagare per un paziente che presenti un identico problema dovrebbe essere uguale dappertutto. Invece non è così. Ma non sempre la spiegazione è la maggiore o minore efficienza. Incidono, in più o in meno, dimensione, organizzazione, apparecchiature, la serie maggiore di esami sofisticati e costosi in grado di fornire una diagnosi ancora più dettagliata che un ospedale più specialistico garantisce, oltre che la risorsa-personale, la qualità professionale. Questa disomogeneità emerge – in base ai dati rilevati dall´Arss, l´Agenzia regionale socio-sanitaria – dai costi medi per paziente ricoverato e dimesso negli ospedali-hub del Veneto (che dispongono di almeno 600 posti-letto e registrano oltre 18 mila ricoveri l´anno).
I NUMERI. Il costo più basso, 3 mila 800 euro su circa 33 mila ricoveri pesati, si riscontra a Borgo Roma, a Verona; il costo più alto, 5 mila 900, su 28 mila ricoveri, all´Angelo, il nuovo supertecnologico (ma con non poche lacune costruttive) ospedale di Mestre. C´è, poi, Borgo Trento, che, su 46 mila ricoveri, spende 5 mila 100. Quindi, Vicenza. Al San Bortolo un paziente, su 38 mila ricoveri, costa 5 mila euro: circa 700 euro al giorno. Si spende meno al Cà Foncello di Treviso (4 mila 500 per 40 mila ricoveri), all´azienda ospedaliera universitaria di Verona (4 mila 200 e 76 mila ricoveri), all´azienda ospedaliera di Padova (4 mila 100 e 78 mila ricoveri). La spiegazione è che i grandi volumi di attività non consentono una riduzione dei costi, in quanto il sistema ospedaliero, oltre certe dimensioni, non appare governabile soprattutto se le strutture sono vecchie e le sedi più di una.
IL CONFRONTO. Vicenza presenta una produttività simile a Treviso, ma ha un costo sensibilmente più elevato, che spiega anche la differenza tra i risultati economici di esercizio. Sul San Bortolo, nonostante buone performances nella gestione dei posti-letto, pesano alcune inefficienze gestionali da risolvere sotto il profilo organizzativo. Ma, a dimostrazione che non si spende necessariamente di più nei complessi più grandi, ecco che, nei nosocomi fra 10 mila e 18 mila ricoveri, emergono costi consistenti. Venezia spende 5 mila 600, il S. Antonio di Padova 5 mila 500, S.Bonifacio 5 mila 400, Belluno 5 mila 100, Dolo 4 mila 800, Rovigo 4 mila 600. Il meno virtuoso si posiziona addirittura nel segmento fra 5 mila e 10 mila ricoveri: é l´ospedale di Chioggia. Per un paziente spende ben 9 mila euro. Ma, in questa striscia pagano più di Vicenza, con poco più di 8 mila ricoveri, anche Portogruaro e S.Donà, e si avvicinano parecchio ai 5 mila euro Valdagno, Trecenta, Adria, Bussolengo, Monselice, Arzignano. E più del San Bortolo si spende anche negli ospedali fra 1900 e 5 mila ricoveri (qui la costosità media è elevata a causa dei ridotti volumi di produzione), con punte a Malcesine (6 mila 500), Pieve di Cadore (6 mila 200), Jesolo (6 mila), Asiago (5 mila 400). Poco meno di 5 mila il costo a Montecchio, mentre Noventa si attesta sui 4 mila.
I PICCOLI. Costi altissimi nei micro-ospedali con meno di 1900 ricoveri: Caprino spende 14 mila euro, Marzana 12 mila, Montagnana 11 mila 800, Noale 9 mila, Zevio 7 mila, Villafranca 6 mila 100, Lonigo 5 mila 800, ma si tratta più che altro di strutture psichiatriche, di lungodegenza e riabilitazione. Il costo più basso del Veneto è, invece, a Este (8 mila 500 ricoveri) dove per un paziente si spendono meno di 3 mila 100 euro
“Pesano” molto i farmaci. Circa 230 euro pro capite
Nel rapporto fra costi e valore della produzione Bassano e Arzignano restano tra i meno cari
Al San Bortolo un paziente ricoverato costa ogni giorno, fra cure sanitarie, spesa alberghiera e vitto, 700 euro. Il costo più alto del Veneto, 900 euro (ben 200 euro in più di Vicenza che si avvertono molto nel computo generale), si segnala all´ospedale di Venezia. Seguono Belluno (820), Chioggia (810), Rovigo (730), Bussolengo (710), Treviso (620), Verona (610), Padova (550). Costo più basso della regione per posto-letto quotidiano a Este: 540 euro. Dappertutto si conferma il fenomeno delle economie di scala, per cui i costi medi si riducono con il crescere dei volumi di produzione. Quanto più aumentano gli output prodotti, sempre meno i costi fissi della produzione pesano sui costi del prodotto finale. Pure la scala dell´assistenza specialistica procapite mostra differenze di costi fra un ospedale e l´altro. Vicenza spende ogni giorno per paziente 305 euro, ma a spendere di più è Rovigo (380), oltre il doppio di Santorso (170). Alta quota anche per Chioggia (355), Asolo (310), Padova (300). Seguono Verona (275), Venezia (270), Belluno (255), Treviso (250). In testa alla spesa procapite per farmaci c´è l´Ulss di Verona (245 euro). A seguire Rovigo (240), Vicenza e Arzignano (230), Padova (220), Belluno e Treviso (210), Venezia (205), Santorso (180). Nel rapporto fra costi e valore della produzione stanno bene le Ulss di Pieve di Soligo (95,1, il quoziente più basso del Veneto), Asolo, Bassano, Este, Bussolengo, Treviso, Arzignano, che registrano i miglioramenti più incisivi. Valori inferiori al 100 per cento anche per le Ulss di Thiene, Feltre e Cittadella. Valori superiori al 100 per cento, invece, per Chioggia (112,5, il più alto), Venezia (109,4), Rovigo (107,1), azienda ospedaliera di Padova (105,6), azienda ospedaliera universitaria di Verona (104,2), Verona (104), Belluno (103,7), San Donà (101,9), Vicenza (101,8).
Il Giornale di Vicenza – 8 aprile 2013