L’operazione trasparenza della Camera dei deputati, che ha pubblicato sul sito web gli stipendi dorati di tutti i suoi dipendenti, mette in luce stipendi a sei cifre di notevole entità. Anche per barbieri, elettricisti, centralinisti e falegnami. Cifre prima sussurrate solo nei corridoi del Palazzo, ora stampabili da un file scaricabile dal sito.
Lo stipendio più elevato è quello dei segretario generale che, al momento dell’assunzione dell’incarico era pagato 406.399,02 euro, seguito a poco più di 100mila euro di distanza dai suoi due vice, a quota 304.847,29 euro. Gli stipendi hanno aumenti biennali del 2,5 per cento. Il personale di Montecitorio costituito da 1.491 dipendenti, è diviso in cinque livelli retributivi, legati, specifica la nota della Camera, «alla complessità del lavoro, alla sfera di autonomia e alle connesse responsabilità». A questo numero vanno aggiunti il segretario generale (Ugo Zampetti) e i due vice (Guido Letta e Aurelio Speziale), per un totale complessivo di 1.494 dipendenti.
Un barbiere o un falegname possono guadagnare alle soglie della pensione oltre 136mila euro l’anno
La tabella riserva molte sorprese. per esempio nel capitolo “Operatore tecnico”. Perché un barbiere, un centralinista, un elettricista i un falegname hanno una retribuzione d’ingresso di 30.351,39 euro, ma possono guadagnare oltre 50mila euro dopo 10 anni, oltre 89mila dopo il 20° anno, oltre 121mila dopo il 30° anno, oltre 127mila dopo il 35°, per volare sopra i 136mila euro dopo il 40° anno di attività.
Primo stipendio dei commessi a quota 34mila euro
Cifre analoghe a quelle degli assistenti parlamentari, i cosiddetti “commessi”, che guadagnano inizialmente poco più di 34mila euro, ma poi hanno avanzamenti economici identici a quelli degli operatori tecnici, fino a svettare oltre i 136mila euro dopo 40 anni di attività.
Tecnici fino a 152mila euro
Partono da poco più di 30mila euro gli stipendi dei collaboratori tecnici neoassunti, che sono i tecnici per le riprese audio e video della web tv di Montecitorio. I loro stipendi progrediscono più rapidamente delle altre due categorie. Oltre i 61mila euro già dopo il decimo anno, oltre gli 101mila dopo il 20° anno, oltre 136mila dopo il 30° anno, oltre 145mila dopo il 35° anno di attività, per svettare sopra i 152mila euro dopo quarant’anni di atività.
Segretari parlamentari fino a 156mila euro, documentaristi fino a 237mila
Uno scalino sopra sono i segretari parlamentari, con stipendi compresi in una forbice fra i 34mila euro e i 156mila. Poi ci sono i documentaristi e i ragionieri di Montecitorio che hanno uno stipendio di ingresso di poco meno di 40mila euro, ma possono giungere dopo 40 anni di attività a 237mila euro.
Consiglieri parlamentari fino a 358mila euro
I consiglieri parlamentari che svolgomo attività di responsabilità e sono, in pratica, i funzionari della Camera dei deputati, partono da una retribuzione di ingresso di oltre 64mila euro. Dopo 10 anni sono poco al di sotto dei 145mila euro, dopo venti superano i 228mila. Dopo trent’anni di anzianità si possono portare a casa 318mila euro, dopo i 40 anni svettano a 358mila euro. (Il Sole 24 Ore)
Camera, ecco gli stipendi d’oro: per i commessi 130mila euro l’anno. Redditi raddoppiati in meno di 20 anni
di Sonia Oranges. «I nostri stipendi sono già bloccati»: si difendono così i dipendenti della Camera, a chi gli contesta di avere un trattamento economico di tutto privilegio. Ma, se è vero che anche le loro retribuzioni sono ferme (ma soltanto fino al 2015), è altrettanto vero che la progressione dei loro stipendi non ha pari.
GOCCIA NEL MARE
E il taglio delle loro indennità di funzione, dal 70% del ruolo apicale al 30% degli altri, appena decisa dall’ufficio di presidenza di Montecitorio, è una goccia nel mare delle risorse necessarie a sostenere livelli di retribuzioni che, nel corso degli anni, raddoppiano. Basta compulsare le tabelle messe on-line sul sito della Camera, per verificarlo. Un operatore tecnico, la qualifica più bassa prevista e per la quale è richiesto solo il diploma in qualsiasi istituto professionale, appena assunto guadagna 30mila351, 39 euro (al netto degli oneri previdenziali) all’anno, che dopo 10 anni diventano 50 mila 545,28 euro, dopo 20 raggiungono quota 89mila 528,05 euro, e dopo 30 anni sono 121 mila 626,43 euro. Che fanno? Barbieri, elettricisti, centralinisti. Poi ci sono i commessi, o meglio: assistenti parlamentari: all’ingresso percepiscono 34 mila 559,94 euro (le cifre sono sempre al netto degli oneri pensionistici), dopo 10 anni hanno una busta paga da 50 mila 545,28 euro, dopo 20 da 89 mila 528,05, dopo 30 da 121 mila 626,43 euro. Ce ne sono 19 che lavorano a Montecitorio da più di 36 anni e guadagnano 127 mila 210,32 euro l’anno. Cifra che arriva a sfiorare i 200 mila euro considerati gli oneri previdenziali.
PROGRESSIONE
Più cresce la qualifica, più lievita lo stipendio: i collaboratori tecnici (che si occupano, per esempio, dei servizi radiofonici e televisivi) guadagnano dai 30 mila 619,24 euro iniziali ai 136 mila 301,46 euro di fine carriera. Ce n’è uno che arriva a 145 mila 875,47 euro. Oppure i segretari parlamentari: lo stipendio di partenza è 34 mila 875 euro, ma quattro dipendenti con questa qualifica intascano 149 mila 227,07 euro l’anno, mentre il loro decano guadagna 156 mila 185,02 euro. Certo, alcuni di loro hanno grandi responsabilità. Sono i consiglieri parlamentari, i dirigenti per intenderci: per vincere il concorso superano 6 prove scritte e un orale su qualsiasi tipo di materia («niente di meno complesso di quanto affrontato da un notaio o un magistrato», spiegano) e devono essere disponibili praticamente sempre, al servizio dell’imprevedibilità della politica. I loro stipendi sono in linea con quelli dell’alta dirigenza della funzione pubblica, con la differenza che non possono assumere alcun altro incarico: il loro salario di ingresso è di 64 mila815,28 euro, ma dopo 30 anni guadagnano 318 mila 654,96 euro. Il più anziano, dal punto di vista professionale, raggiunge i 341 mila 677,94 euro. Di meno guadagnano solamente i documentaristi, che forniscono in tempo reale ai parlamentari i dossier utili a valutare l’impatto delle proposte di legge: a inizio carriera percepiscono 38 mila 929,32 euro, alla fine 212 mila euro. Nell’unico caso di lungo corso, la cifra sale a 227 mila 240,04. Davanti a cifre così, il taglio delle indennità è poco più che un solletico: un vice assistente parlamentare superiore avrà 225,40 euro, un capo ufficio 378,30, un consigliere capo servizio 598.96, un vicesegretario generale 652,56, il segretario generale 662,02. Ma l’operazione trasparenza della Camera non è applicata ai ruoli apicali. Del segretario generale della Camera Ugo Zampetti (in forze da poco meno di un ventennio), si conosce soltanto il reddito d’ingresso, 406mila399,02 euro che, però, aumenta del 2,5% ogni due anni, come quello dei due vicesegretari, entrati alla Camera con una busta annua di 304mila847,29 euro. (Il Messaggero)
12 agosto 2013