Descrivere in termini di spazio, tempo e persona tutti i casi di sindrome influenzale osservati da un campione di medici sentinella del Ssn; stimare la settimana di inizio, la durata e l’intensità dell’epidemia influenzale; stimare i tassi di incidenza per settimana nella stagione influenzale; stimare i tassi di incidenza per fascia di età; utilizzare i dati di incidenza per la messa a punto di modelli matematici per la stima sia dell’impatto dell’influenza stagionale sia delle misure di contenimento e mitigazione applicate.
Sono questi gli obiettivi specifici di Influnet, il protocollo operativo per la stagione influenzale 2013-2014 che il ministero della Salute ha appena pubblicato sul suo sito istituzionale. Il protocollo Influnet
Influnet è il “braccio” del sistema di sorveglianza dell’influenza che serve a costituire una base di dati per valutare l’andamento dell’incidenza delle ILI nel corso degli anni.
E come per gli anni precedenti Influnet, per stimare l’incidenza delle sindromi influenzali arruolerà un campione di medici sentinella sufficiente a garantire la sorveglianza di almeno il 2% della popolazione nazionale.
Il protocollo spiega che è importante stimolare l’adesione alla rete Influnet del maggior numero possibile di medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta in modo da poter migliorare la sensibilità della rete e ottenere stime accurate nel caso si verifichino eventuali rinunce da parte di qualche medico arruolato.
Influnet raccomanda particolare attenzione al reclutamento in tutte le Regioni di una quota di pediatri di libera scelta all’interno della rete in modo da garantire il monitoraggio delle sindromi almeno nel 2% dei bambini nella fascia d’età 0-4 e 5-14 anni.
Due app per i cittadini
Sull’influenza sono anche disponibili due app per i cittadini. Una è l'”influenzometro” per capire se i sintomi sono davvero quelli del virus dell’influenza o se si tratta solo di un banale o forte raffreddore. L’altra è il “meteo influenza” per scoprire il calendario dell’Influenza e sapere se il rischio di contrarre il virus è più o meno alto.
Il Sole 24 Ore sanità – 12 ottobre 2013