La delibera è stata firmata nelle scorse settimane dal direttore generale dell’Usl 20 Maria Giuseppina Bonavina e, nell’ambiente del primo soccorso, è già stata definita una «svolta epocale».
Perché dalla mezzanotte di ieri, la Croce Gialla di Lavagno non si occupa più del servizio di emergenza medica extra ospedaliera nell’Est Veronese, che aveva in carico dal 2006. «E’ stato deciso di rescindere il contratto per inadempienze» conferma il dg. Nessun ulteriore commento su una decisione che ha comportato una complicata riorganizzazione del servizio di emergenza sul territorio.
Perché da ieri, mezzi e soccorritori della Croce Gialla, si potranno occupare esclusivamente del servizio di trasporto dei pazienti, come ad esempio i dializzati. Niente più interventi su incidenti o urgenze mediche, sotto il coordinamento della centrale operativa del Suem 118.
Ma la zona dell’Est Veronese, precedentemente seguita dalla Croce Gialla, non rimarrà «scoperta». Perché nella delibera del direttore generale, è già stato predisposto un piano di copertura del territorio. «La copertura dell’emergenza sarà affidata a un “pool” di realtà già operative (Croce Verde, Croce Rossa, Croce Blu e Croce Bianca) – spiega il direttore del Suem, Alberto Schönsberg -. Si tratta di una soluzione temporanea». Il servizio di automedica, ad esempio, sarà garantito dalla «Mike 1» della Croce Verde. Un vero e proprio «Risiko» di uomini e mezzi che andranno a sostituire il personale della Croce Gialla negli interventi sulle emergenze.
Una «rivoluzione» ragionata e programmata da tempo, come conferma il direttore generale Bonavina: «La decisione è stata presa alla fine di novembre ed è diventata operativa con il nuovo anno. Del resto, per coordinare e organizzare un servizio così delicato, serviva del tempo». Nessuna decisione «d’impulso», nemmeno dopo l’ultimo caso che ha interessato un medico in servizio presso l’azienda con sede a Vago di Lavagno (di cui scriviamo nell’articolo qui sotto). «L’episodio del 29 dicembre non ha nulla a che vedere con la rescissione del contratto» puntualizza il dg. A far scattare la revoca del mandato (ma è ancora in vigore il contratto per il servizio di trasporto) sarebbero state alcune inadempienze nel rispetto dei vincoli previsti dal contratto d’appalto stipulato tra l’Usl e la Croce Gialla, scaduto già da qualche anno e prorogato fino a ieri.
Inadempienze che, in un settore delicato come quello dell’emergenza e dell’urgenza sanitaria, non avrebbero potuto passare inosservate.
Enrico Presazzi – Corriere del Veneto – 2 gennaio 2014