Hanno chiesto gli ispettori, arriverà Domenico Mantoan, direttore generale della sanità veneta. L’ordine arriva dal presidente regionale Luca Zaia che ha dato mandato a Mantoan di «approfondire la situazione dell’Usl 22 di Bussolengo alla luce delle osservazioni svolte da alcuni enti e rappresentanze sindacali». La richiesta era arrivata dall’Anpo locale, sindacato che riunisce i primari ospedalieri, con circa una decina di adesioni nell’Usl del lago.
L’associazione di categoria aveva presentato una lunga lettera di venti punti in cui si chiedeva di far luce su diverse questioni in materia gestionale e sanitaria, a cominciare dalle «voci di atteggiamento intimidatorio e aggressivo della direzione».
Il sindacato dei primari, però, non è destinato a rimanere isolato. Appoggia l’iniziativa Aaroi – Enac, la sigla degli anestesisti, che, con la direzione dell’Usl 22, ha un contenzioso aperto da anni, con l’eliminazione della guardia medica notturna. «La verità – sostiene il segretario regionale Attilio Terrevoli – è che i rapporti fra organizzazioni sindacali e Usl 22 sono pessimi, per non usare eufemismi. La situazione è vicina all’esasperazione e non è la prima volta che la Regione interviene: due anni fa, sempre al dottor Mantoan, era stato affidato un “tutoraggio” dell’Usl. Siamo davanti ad una serie di comportamenti non corretti, a preoccupare è soprattutto l’alto numero di provvedimenti disciplinari, oltre che alcune iniziative come l’acquisto di seconda mano di un apparecchio come la risonanza magnetica, inusuale con questo tipo di macchine che tendono velocemente all’obsolescenza». Più prudenti altri sindacati, come la Cimo che, per bocca del segretario regionale Luigi Dal Sasso, fa sapere «che c’è stata una ripresa di contatti tra i diversi sindacati e la direzione generale negli ultimi tempi». La questione della risonanza magnetica, acquistata da Borgo Trento e in seguito aggiornata (come ha ribadito di recente il dg dell’Usl 20 Alessandro Dall’Ora) è sollevata anche nella lista dell’Anpo che richiama anche la situazione della Medicina di Villafranca, «un reparto per acuti già operativo e a corto di personale, che non può attendere l’apertura del Magalini».
Da chiarire, secondo i medici dell’Anpo, inoltre, la mancanza di apicali (primari) in Ortopedia, Geriatria, Riabilitazione e Pneumologia e «l’esodo dei 22 dirigenti di primo e secondo livello tra varie specialità, comprese Medicina, Pneumologia, Gastroenterologia e Radiologia». Dall’Ora, che di recente ha difeso le modalità con cui è giunto ad avere un bilancio in attivo, giudicandole corrette, non ha mai negato le tensioni con i sindacati sostenendo che in tempi di spending review è difficile che ci sia un clima diverso. Alla notizia dell’invio di Mantoan l’azienda si è limitata a «prendere atto» dell’accaduto.
Corriere del Veneto – 7 marzo 2014