di Barbara Gobbi. Nulla di fatto: per l’entrata nel vivo delle trattative per il rinnovo dell’Accordo sulla medicina convenzionata bisognerà attendere mercoledì e giovedì prossimo. Oggi, in teoria, dopo la serie di incontri informali con le singole sigle che il coordinatore Franco Rossi aveva presieduto tra giugno e luglio, si sarebbe dovuti entrare nel vivo dell’ufficialità.
Ma tutto è saltato ancor prima di cominciare, per il nodo rappresentatività: Intesa sindacale si è infatti presentata con 4 delegati (uno per ciascuno delle sigle che la compongono, e cioè Cisl Medici, Cgil Medici, Simet e Sumai) invece dei due che le sarebbero “concessi” sulla base del regolamento 2007. Da qui la decisione di Rossi – che già aveva respinto la richiesta di tavoli separati avanzata fin dall’inizio da Fimmg, limitandosi ad ammettere in blocco tutte le sigle della Medicina generale – di non avviare i lavori.
Duro il commento di Intesa sindacale: «Chiederemo – si legge in un comunicato – l’intervento delle regioni e del governo per garantire la prosecuzione della trattativa e la sua rapida conclusione per migliorare i tanto decantati servizi territoriali». E, nel merito del regolamento 2007 cui fa riferimento Rossi, «già a suo tempo – proseguono i quattro rappresentanti – Intesa sindacale non aveva firmato tale regolamento in quanto ritenuto illegittimo e in violazione delle normative vigenti e della Costituzione. Infatti in nessun tavolo di trattativa sindacale si è mai stabilita una limitazione al numero dei rappresentanti di ogni sigla rappresentativa. Le sigle pesano in base alla rappresentatività non in base al numero di presenti al tavolo».
Per Rossi, il regolamento «va, semplicemente, applicato. E il regolamento prevede che la presenza di ogni delegazione sia commisurata alla rappresentatività».
Sulla vicenda è intervenuto anche lo Smi. «L’incontro – spiegano i dirigenti – è stato interrotto, perché una delegazione era presente in soprannumero. Purtroppo da un lato non si rispettano le regole di composizione delle delegazioni, dall’altro alcuni insistono con la richiesta di tavoli separati: a pagarne le conseguenze i medici, che, invece, di polemiche e di ulteriori ritardi e sospensioni, avrebbero bisogno di risposte urgenti ai gravi problemi della categoria». Da qui l’auspicio che la prossima settimana «tutte le delegazioni sindacali responsabilmente cambino l’approccio fin qui manifestato e si ritorni a discutere di contenuti, di proposte, di rinnovo della convenzione di medicina generale».
Documenti base di lavoro per Sisac e sindacati, quando si partirà, sono l’Atto di indirizzo, il Patto per la salute, la legge Balduzzi, il Dlgs 150/2009 e la Finanziaria 2013.
Il Sole 24 Ore sanità – 11 settembre 2014