Non va giù all’ex ministro della Funzione pubblica la previsione di ‘un esame congiunto con i sindacati circa le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro’. E scrive a Monti
«Che nell’attuale contesto di crisi finanziaria sia necessario un profondo ripensamento delle dimensioni della Pubblica amministrazione, una revisione delle piante organiche e una riorganizzazione dei servizi e degli uffici per giungere ad un contenimento virtuoso della spesa pubblica, salvaguardando l’efficienza dell’amministrazione, e’ un elemento acquisito nel dibattito pubblico”, e’ quanto scrive l’ex ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta in una lettera inviata oggi al premier Mario Monti. ”Il governo Berlusconi – continua – ha approvato la riforma del lavoro pubblico con il d.lgs. 150 del 2009 e, con la legge di stabilita’ approvata nello scorso autunno, ha dettato una nuova e piu’ concreta disciplina in materia di mobilita’ dei dipendenti pubblici’. Il governo da lei presieduto ha proseguito in questa direzione e, da ultimo, con il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 ha previsto importanti misure in materia di revisione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni, di riduzione della spesa per assunzioni e di riorganizzazione dell’apparato pubblico”.
”In questo quadro – conclude l’esponente del Pdl – non mi spiego, allora, una misura, pure contenuta nel citato decreto sulla revisione della spesa pubblica, che va in una direzione decisamente opposta ai chiari obiettivi innanzi indicati: mi riferisco all’articolo 2, comma 17, che, nell’emendare l’articolo 5, comma 2, del d.lgs. 165 del 2001 (e cioe’ il testo unico sul lavoro pubblico) impone al datore di lavoro pubblico l’avvio di ‘un esame congiunto con i sindacati circa le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro’ venendo cosi’ a limitare i poteri attribuiti dalla legge alla pubblica amministrazione, quale datore di lavoro, nel pubblico interesse. Le sarei grato se potesse chiarirmi l’interesse pubblico a fondamento della norma indicata e se potesse togliermi il dubbio che si tratti dell’adempimento di un debito contratto con le organizzazioni sindacali in occasione dell’accordo del maggio scorso siglato dalle stesse organizzazioni e il Ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione”.
Asca – 24 luglio 2012