Il ddl anticorruzione al centro dell’agenda parlamentare già a partire dalla settimana prossima. Il tema giustizia, infatti, dovrebbe ricominciare a impegnare le commissioni affari costituzionali e giustizia del Senato. Rimane il nodo delle intercettazioni che, arrivate all’esame dell’Aula della Camera, potrebbero anche essere discusse in una riunione dei capigruppo che si potrebbe tenere giovedì.
Sul testo dell’anticorruzione licenziato dalla Camera pesano le perplessità che si registrano nella stessa maggioranza del governo Monti, al punto che uno dei due relatori del provvedimento, Alberto Balboni del Pdl, ha affermato: “Non è immaginabile che si possa approvare il testo licenziato dalla Camera pedissequamente”. E resta, allo stato, esclusa l’ipotesi della fiducia: “Non si può porre la questione della fiducia su un provvedimento che non è nemmeno un decreto o un disegno di legge del Governo, ma un testo approvato dall’altro ramo del Parlamento”, dichiara Filippo Berselli, presidente della seconda commissione di Palazzo Madama.
Traffico di influenze e corruzione fra privati non procedibile a querela sono due degli elementi, della parte sulla repressione, che destano osservazioni. “Ho sentito che per il ministro Severino il ddl è una priorità, è sicuramente importante approvare queste norme, ma non a scatola chiusa. E i tempi ci sono”, conclude il senatore Balboni.
ansa – 4 settembre 2012