L’Istat rivede al ribasso le stime del Pil nel secondo trimestre del 2012. Secondo i dati diffusi oggi il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti del calendario e destagionalizzato, é diminuito nel secondo trimestre dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% nei confronti del secondo trimestre del 2011.
La stima preliminare diffusa lo scorso agosto indicava un calo dello 0,7% congiunturale e del 2,5% tendenziale. La variazione acquisita per il 2012 è pari a -2,1 per cento. Rispetto al trimestre precedente i principali aggregati della domanda interna sono diminuiti in misura significativa, con calo dello 0,7% per i consumi finali nazionali e del 2,3% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni hanno registrato un calo dello 0,4% e le esportazioni sono aumentate dello 0,2%.
Tra i diversi settori di attività economica quello che ha registrato la flessione più sensibile su base congiunturale é l’agricoltura (-1,9%) seguita dall’industria (-1,6%) e dei servizi (-0,5%). Nell’ambito dei consumi finali, la spesa delle famiglie residenti é diminuita dell’1% mentre quella della pubblica amministrazione e delle istituzioni private é crescita dello 0,2%. Sul lato degli investimenti si registra un calo del 3,1% della spesa per macchine, attrezzature e altri prodotti mentre la spesa per mezzi di trasporto é scesa del 3,8% e gli investimenti in costruzioni dell’1,5 per cento.
In termini tendenziali la spesa delle famiglie sul territorio nazionale ha segnato un calo del 3,5%, dovuto ad una flessione del 10,1% per gli acquisti di beni durevoli, del 3,5% per quelli di beni non durevoli e dell’1,1% per gli acquisti di servizi. (Radiocor)
10 settembre 2012