La risoluzione, approvata martedì dal Parlamento Ue chiude un periodo di discussione in ambito comunitario finalizzato al riammodernamento della rete normativa riguardante la promozione dei prodotti agricoli.
Dopo l’adozione nel luglio 2011 del Libro Verde sulla politica di informazione dei prodotti agricoli e la Comunicazione della Commissione europea adottata lo scorso 30 marzo, ecco la risoluzione “Politica di informazione e promozione dei prodotti agricoli: quale strategia per promuovere i sapori d’Europa?”.
La risoluzione, approvata martedì dal Parlamento Ue chiude un periodo di discussione in ambito comunitario finalizzato al riammodernamento della rete normativa riguardante la promozione dei prodotti agricoli. Campagne di informazione verso i consumatori più incisive: questo chiedono gli eurodeputati attraverso la risoluzione. Azioni finalizzate a promuovere le filiere corte per creare ulteriore valore aggiunto per i prodotti agricoli europei, maggior reddito per gli imprenditori agricoli e incrementare l’occupazione. Maggiore risalto deve essere poi dato alle norme agricole europee, le più esigenti al mondo in termini di qualità, sicurezza, benessere degli animali, sostenibilità ambientale. E’ di questo che i consumatori devono avere maggiore consapevolezza. Ed è in tal senso che il Parlamento Ue giudica positivamente la comunicazione della Commissione riguardante la strategia da adottare per la politica di informazione e promozione dei prodotti agricoli. Gli obbiettivi principali (maggiore valore aggiunto, strategia politica più incisiva, gestione più semplice e maggiore sinergia tra gli strumenti di promozione) definiti nella comunicazione vanno pertanto pienamente sostenuti.
Mercati esteri
Per il mercato esterno vi è la necessità di incrementare le quote di mercato puntando sui nuovi mercati emergenti. E’ proprio dalla capacità di aumentare la quota di mercato –secondo gli europarlamentari- che dipenderà il successo dell’agricoltura europea. E un mezzo utile per raggiungere lo scopo potrebbe essere anche quello di promuovere l’origine dei prodotti non interessati dalle denominazioni di qualità.
Nel documento si legge che l’identità del Made in EU “dovrebbe prevalere in tutte le attività di informazione e di produzione sia sul mercato interno che nei Paesi terzi e l’indicazione supplementare di origine nazionale in Paesi terzi potrà essere considerata nei casi in cui l’identità sia forte e contribuisca ad evidenziare la diversità dell’offerta di prodotti alimentari. Questa volontà avrebbe lo scopo di sottolineare aspetti di sicurezza alimentare propriamente europei, avendo in Europa-sottolinea sempre il documento- le regole più stringenti del mondo.
Tuttavia bisogna tenere presente che dagli studi sui consumatori di paesi terzi, emerga come non esista una “Europa”, ma piuttosto riferimenti territoriali ben riconoscibili come Italia, Francia, etc. e apprezzabili anche economicamente dai consumatori. Forse un rischio confondere aspetti di regole amministrative, pure fondamentali, con aspetti di comunicazione ai consumatori.
Gli obbiettivi della Risoluzione andranno raggiunti anche mediante campagne di informazione globali. A tal scopo, il Parlamento ritiene necessario l’aumento del bilancio per le misure di informazione e promozione.
Mercato interno
Per il mercato interno è necessaria una promozione generale e costante.
Gli europarlamentari chiedono la creazione di un nuovo sistema di agricoltura locale e vendita diretta per i prodotti di qualità locali. E questo è coerente con la recente l’approvazione del pacchetto qualità.
Anche la proposta della Commissione di aumentare i tassi di cofinanziamento dell’Ue al programma Frutta delle scuole viene accolta con favore. Alla Commissione viene poi chiesto di incoraggiare gli Stati membri ad incrementare i programmi educativi sulla frutta e latte nelle scuole e infine, di valutare la fattibilità in ambito comunitario di una campagna informativa per un consumo responsabile dei vini di qualità europei.
Link
Vai al testo provvisorio della risoluzione
Approvato il nuovo Regolamento sulla qualità
sicurezzaalimentare.it – 26 novembre 2012