Il SIVeMP, il sindacato dei veterinari del Ssn, apre il 24 ottobre a Maiori il congresso nazionale dal quale uscirà la linea di condotta contri i tagli agli stipendi del personale sanitario.
Se abbiamo applaudito il Ministro Lorenzin e i Presidenti delle Regioni per aver difeso il fondo sanitario nazionale dai tagli che il Governo aveva preannunciato, oggi denunciamo il Ministro ed il Governo di esproprio e pignoramento dei nostri stipendi per far cassa ancora una volta sui lavoratori anziché recuperare il malloppo degli evasori.
Questo il commento del Segretario Nazionale di SIVeMP alla lettura del testo della legge di stabilità che all’art.11, comma 21, quantifica il congelamento dell’indennità di vacanza contrattuale e del blocco della retribuzione accessoria in 540 milioni di euro per il 2015 e 610 milioni dal 2016.
Soldi nostri, dei contratti che abbiamo sottoscritti ormai cinque anni fa – ha continuato Grasselli nella giornata di presentazione del Congresso nazionale SIVeMP – soldi di impegni contrattuali sottoscritti che ci vengono sottratti per legge dal Governo Letta-Alfano che continua nella insensata politica depressiva che colpisce ancora una volta solo i lavoratori dipendenti.
Quando il ministero della salute dice che il Fondo sanitario nazionale resta inalterato sta dicendo che lo abbiamo ripianato con i soldi presi dagli stipendi dei medici, dei veterinari e dei sanitari. Siamo diventati azionisti involontari del Ssn? Allora se non sarà possibile rivedere la legge di stabilità vogliamo agire da azionisti e avere il nostro ruolo gestionale.
Il blocco del turn over e le misure di contenimento della spesa per stipendi nel pubblico impiego riguardano in modo insensato anche il personale del Ssn senza che nessuno si chieda con quale forza lavoro si presume di ottenere ancora l’erogazione dei LEA con i medesimi livelli quali quantitativi di prima.
Medici, veterinari e dirigenti sanitari pagano il prezzo più alto di tutto il pubblico impiego e versano in condizioni di lavoro sempre più pesanti e rischiose, per se e per gli utenti, e questo significa fare carta straccia del “diritto fondamentale alla salute” che l’art.32 della Costituzione sancisce ormai inutilmente. Il nostro Congresso si apre esprimendo un giudizio fortemente negativo contro la legge di stabilità e mettendo in agenda iniziative di protesta commisurate al grave danno che si sta facendo alla sanità, ai sanitari e ai cittadini che sopportano da anni una crisi devastante.