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Allarme Enpa, dopo il sequestro a Taiwan: anche in Italia traffici illegali di carne di delfino

Sette tonnellate di carne di delfino, rinvenute all’interno di una fabbrica di surgelati nel Sud di Taiwan, sono state sequestrate dalle autorità taiwanesi in una delle più grosse operazioni mai condotte nel Paese. Secondo gli inquirenti, spiega una nota dell’Enpa, per ottenere tale quantitativo sarebbero stati macellati ben 150 delfini, ma non è ancora stato individuato il luogo in cui gli animali sono stati catturati e uccisi.

Il proprietario della fabbrica, che ha detto di avere acquistato la carne di delfino da alcuni pescatori del posto, rischia una condanna fino a cinque anni di reclusione e una multa di 50mila dollari per avere violato le leggi di Taiwan che tutelano specie particolarmente protette quali balene e delfini. “Purtroppo – commenta il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri – il commercio illegale della carne di delfino a fini alimentari è una piaga che interessa anche il nostro Paese”.

“Proprio di recente, infatti – ricorda – l’Ente nazionale protezione animali ha presentato una denuncia a seguito di un servizio televisivo delle ‘Iene’ che documentava tali traffici, svolti con la complicità di ristoratori e clienti. Al riguardo – prosegue Ferri – è importante ricordare che, trattandosi di una specie particolarmente protetta, il consumo della carne di delfino e di tutti i cetacei è vietato anche in Italia e che, oltre a rappresentare un vero e proprio attentato alla biodiversità dei nostri mari, peraltro già in crisi da anni, può mettere in serio pericolo la salute umana poiché si tratta di prodotti venduti sul mercato nero, privi dunque dei necessari controlli sanitari e certamente contaminata dai pericolosi xenobiotici in ragione del diffuso inquinamento marino”.

Adnkronos salute – 16 gennaio 2014 

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