– “Se vogliamo creare un’occasione utile per il Servizio sanitario nazionale, la sanità deve tornare al centro anche del dibattito politico. Si sta discutendo di tutto, non si parla di fondo sanitario, di assunzioni, di aumento del contratto. Queste sono le questioni vere”. E’ quanto spiega Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte, coordinatore degli assessori nell’ambito della conferenza delle Regioni, a margine di un evento sui 40 anni dell’Ssn. “Vi è una parte dei nostri cittadini che si rivolge al settore privato in modo crescente, c’è un problema soprattutto di sistema sanitario che non ha un personale adeguato per rispondere all’offerta. Si fa l’offerta sanitaria adeguata se c’è il personale. Questa è la prima cosa. Stiamo cominciando a chiudere qualche ospedale o qualche reparto perché sono stati fatti errori nella programmazione, in alcune zone d’Italia mancano, non si riescono a trovare anestesisti, ortopedici , esperti in medicina d’urgenza”. “Mi rendo conto – conclude – che è arrivato il momento di decisioni importanti, dove è necessaria una forte collaborazione e un forte impegno da parte del governo e delle Regioni. Bisogna cogliere questa occasione della celebrazione per invertire la rotta. C’è un momento di discussione e c’è un momento di decisioni che riguardano in maniera particolare questioni finanziarie”.
“Il tema della sanità, nel dibattito politico nazionale, non è al centro dell’attenzione: non c’è una parola su quest’argomento, come se fosse un settore qualunque”. Sono parole di Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte, coordinatore degli assessori nell’ambito della conferenza delle Regioni, oggi a Vercelli nell’ambito di un convegno sui 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale. “Sono molto preoccupato – ha detto – perché non è così scontato che il Ssn, così come lo conosciamo oggi, abbia un futuro. Avere sette Regioni sottoposte a piano di rientro, di cui 4 commissariate, vuol dire che non sempre i diritti alla sanità vengono garantiti”. Saitta ha poi parlato di uno dei problemi che affligge il settore, la mancanza di specialisti e di borse di studio. “E’ un problema generale, noi ogni anno indichiamo cosa serve per far funzionare il sistema. Ma manca un’attenzione alla programmazione”.
Ordini dei medici, serve inversione di tendenza su Servizio sanitario nazionale
“Serve oggi un’inversione di tendenza. L’attuale finanziamento del Servizio sanitario nazionale (Ssn) appare ancora insufficiente, urge una modifica dei criteri di ripartizione del fondo sanitario nazionale e delle regole che disciplinano la mobilità dei cittadini nel Paese per l’accesso alle cure, al fine di consentire alle regioni più povere di colmare il dislivello, le disuguaglianze, in termini di salute”. Lo afferma il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, alla vigilia della due giorni che, giovedì 15 e venerdì 16 novembre, vedrà la Federazione impegnata nelle celebrazioni dei quarant’anni del Ssn.
Era infatti il 23 dicembre del 1978, sottolinea la Fnomceo, quando l’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, promulgò la Legge 833, che istituiva il Servizio Sanitario Nazionale. Legge approvata dal Parlamento a larghissima maggioranza. La nuova Legge si presentava come lo strumento per tutelare il diritto alla salute così come previsto all’articolo 32 della Costituzione. La professione medica “ha in questi quarant’anni sempre garantito il diritto alla salute dei cittadini, un diritto inteso come prerogativa irrinunciabile di ogni essere umano, del suo vivere in una collettività e della sua libertà e tutelato attraverso l’esercizio della professione fondato sui principi di libertà, indipendenza, autonomia e responsabilità”, afferma Anelli. Principi che, nel corso dei decenni, rileva, “sono stati messi a dura prova, in particolare dal processo di aziendalizzazione del sistema sanitario avviato negli anni 90, in un’ottica di contenimento della spesa”. Quindi, avverte, “serve oggi un’inversione di tendenza”.
Venerdì 16, in occasione delle celebrazioni, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceverà in udienza il Comitato Centrale della Fnomceo. (ANSA).