Dopo i due arresti di dicembre, il terzo è Gianluigi Rossi, funzionario del Sian (Servizio igiene alimenti e nutrizione): l’accusa è di concussione per induzione
Il terzo ispettore dell’Asl di Lodi è finito in manette lunedì mattina. Gianluigi Rossi, 47 anni, funzionario del Sian (Servizio igiene alimenti e nutrizione) della Asl, era nel suo ufficio quando hanno bussato alla porta i militari della Guardia di Finanza, con in mano l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice del Tribunale di Lodi. Ora Rossi è agli arresti domiciliari, nella sua casa di Milano. L’accusa, per lui come per i due colleghi arrestati sei mesi fa, è quella di concussione per induzione.
A dicembre erano infatti stati arrestati Silvano Boccalari, 53 anni, e Richard Cabri, 39 anni. Questi ultimi nei giorni scorsi sono stati scarcerati. Secondo gli investigatori i tre gli ispettori, incaricati di controllare che ristoranti, rosticcerie, bar, pasticcerie rispettassero le normative su sicurezza e igiene di alimenti e bevande,avevano invece l’abitudine di convincere i titolari dei locali a pagare loro «rimborsi» per mezzo di denaro contante. In cambio, gli ispettori – secondo l’accusa -consegnavano i documenti previsti dalla normativa sanitaria, che gli esercenti avrebbero dovuto compilare e che i funzionari si offrivano di procurare. La mancanza di tali documenti, infatti, avrebbe comportato pesanti sanzioni a carico dei commercianti. «L’adesione ai “rimborsi spese” loro proposti evitava agli esercenti di essere sottoposti a reiterati controlli sia dal funzionario ora tratto in arresto sia dagli altri suoi colleghi già sottoposti a procedimento penale», fa sapere la Guardia di Finanza. I tre avrebbero anche concordato la spartizione del territorio lodigiano, creando “riserve di caccia” per spolpare gli imprenditori senza pestarsi i piedi a vicenda.
«L’operazione costituisce un’ulteriore tappa dell’indagine che aveva già permesso alle fiamme gialle di arrestare in flagranza di reato e sempre per concussione, altri due ispettori della stessa Asl impiegati nel medesimo Sian, che hanno già patito diversi mesi di carcerazione preventiva», si legge nella nota della Finanza. A far scattare gli arresti sono stati i militari agli ordini del colonnello Marco Selmi e dal comando Compagnia di Lodi guidato dal tenente Marco Abate. Stefano Lazzarini, segretario del sindacato Confsal, commenta: «Quando si parla di un lavoratore arrestato fa sempre pena, ma la giustizia deve fare il suo corso. Ma se l’inchiesta implicherà anche personaggi importanti, non ci si fermi ai “pesci piccoli”. In passato, segnalazioni del sindacato non erano state prese in considerazione. Si indaghi sempre a 360 gradi».
di Fabrizio Lucidi – Il Giorno – luglio 2013