Assunzioni in calo, ma è boom per i voucher. Nei primi 6 mesi dell’anno 2,5 milioni di contratti, che sono 300 mila in meno rispetto al 2015
Nel 2008, anno di introduzione, erano appena 500 mila. Nei primi sei mesi di quest’anno sono diventati 69,9 milioni. I voucher Inps per il pagamento del lavoro accessorio continuano a crescere a dismisura. Ieri l’istituto di previdenza ha comunicato i numeri relativi all’utilizzo dei tagliandi usati in svariati settori, come l’edilizia, la ristorazione e il sociale.
Il dato è in crescita del 40% rispetto ai primi sei mesi del 2015, con una proiezione sul 2016 di quasi 140 milioni. Un dato monstre, che ancora non contabilizza l’effetto “giro di vite” imposto dall’esecutivo per renderli più tracciabili e meno utilizzabili alla bisogna in caso di controlli. Il valore nominale di ognuno di loro è di 10 euro, A conti fatti quasi 700 milioni di euro di «emerso» nel settore delle prestazioni orarie, dove il confine con il sommerso è piuttosto labile.
Complessivamente le assunzioni nei primi sei mesi di quest’anno sono oltre 2,5 milioni, con una riduzione di 300 mila unità rispetto all’anno scorso. Un rallentamento che ha coinvolto esclusivamente i contratti a tempo indeterminato (meno 326 mila). Il calo è da mettere in relazione con la minore fiscalità di vantaggio di quest’anno solare. Nel 2015 era ancora possibile assumere potendo beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni. Ora l’incentivo si è ridotto.
Ad ogni modo l’osservatorio sul precariato dell’Inps guidato da Tito Boeri constata un saldo positivo negli ultimi 12 mesi di 505 mila unità tra assunzioni e cessazioni di lavoro. Un dato che si giova anche del Jobs act entrato in vigore a marzo 2015. Interessante il dato sull’apprendistato: 113 mila le assunzioni con questa formula (+14,4% sul 2015), ancora estremamente residuale (viene usata nel 4% dei nuovi contratti). Effetto positivo sulle retribuzioni: si registra una riduzione degli stipendi inferiori a 1.750 euro al mese. Ne gioveranno i consumi?
Fabio Savelli – Il Corriere della Sera – 26 agosto 2016