di Carmine Gazzanni. Il governo Monti ne aveva fatto un fiore all’occhiello: il taglio delle vetture di servizio. Ma la pubbblica amministrazione non vuole saperne e indice ben due bandi per la fornitura.
Spesa totale 213 milioni di euro(20 giugno 2013)Un bando da 80 milioni di euro per un totale di 3.775 vetture da noleggiare. Un secondo bando da 133 milioni per un totale di 6.450 vetture da acquistare. Il tutto a distanza di soli cinque giorni. Le gare indette dalla Consip – la partecipata al cento per cento dal ministero dell’Economia – parlano chiaro: oltre 213,5 milioni di euro per 10.225 veicoli. Nonostante il parco auto delle PA conti già più di 59 mila macchine. Ma non si era detto di tagliarle?
Molti lo ricorderanno che uno dei punti cardine della spending review del governo Monti era la riduzione delle auto blu in dotazione alla pubblica amministrazione. E un taglio – anche se minimo – c’è stato. Secondo l’ultimo rapporto su “Le auto di servizio della PA” datato 13 febbraio 2013, alla fine del 2012 il parco auto degli enti pubblici ammontava a 59.202: una diminuzione del 3,1% (-1.823 vetture) rispetto allo stock di auto censito al 31 dicembre 2011. Una sforbiciatina, dunque, più che un taglio. Basti pensare che la spesa è rimasta altissima. Tra acquisti, noleggi, manutenzione e benzina l’anno scorso se n’è andato oltre un miliardo di euro: le auto blu sono costate 561 milioni di euro; quelle grigie (autovetture a disposizione degli uffici senza autisti e autovetture, con o senza autisti, di cilindrata inferiore a 1600 cc) 485.
Eppure la Consip, l’ente che si occupa, appunto, della fornitura di beni e servizi per la PA, il 17 maggio scorso decide di indire un corpulento bando “per la prestazione del servizio di noleggio a lungo termine di autoveicoli senza conducente per le pubbliche amministrazioni”. Cinque lotti, un totale di 3.775 autovetture per un periodo di soli dodici mesi (rinnovabili di ulteriori dodici) e un costo di oltre 80 milioni di euro.
Insomma, la partecipata proprio che non vuole far mancare nulla alle pubbliche amministrazioni. Entrando nello specifico del bando, infatti, si trova di tutto. Primo lotto: 2.550 vetture operative ad alimentazione tradizionale ed elettrica per un valore di 46 milioni di euro. Secondo lotto: 580 vetture intermedie ad alimentazione tradizionale ed elettrica per un valore di 14 milioni circa. Terzo lotto: 520 vetture commerciali ad alimentazione tradizionale ed elettrica (poco più di un 11 milioni). Quarto lotto: 240 vetture a doppia alimentazione benzina/gpl (quasi 5 milioni). Quinto lotto: 185 vetture a doppia alimentazione benzina/metano (poco meno di 4 milioni).
Ma non finisce qui. Passano solo cinque giorni e, il 22 maggio, ecco un secondo bando per la fornitura questa volta “in acquisto” di autoveicoli e dei servizi connessi ed opzionali per le pubbliche amministrazioni. Undici lotti per un totale di oltre 133 milioni di euro. Anche in questo caso nella documentazione di gara si trova di tutto di più: 650 city car compatte, 2.200 city car “semplici”, 550 berline piccole, 300 berline medie, 250 city car gpl, 250 city car metano, 450 autovetture 4×4 piccole, 450 autovetture 4×4 medie, 450 autovetture 4×4 grandi, 750 “furgoni medi, autocarri e minibus e veicoli multifunzione trasporto”, 150 pick up 4×4.
Insomma, tra i due bandi – uno in scadenza il primo luglio, l’altro il diciotto – le PA verranno dotate, nonostante un parco auto piuttosto fornito, di altri 10.225 veicoli (3.775 in noleggio e 6.450 a titolo definitivo). Con una spesa per le casse pubbliche di 213,5 milioni di euro. Un bel gruzzoletto. Nonostante la crisi. Nonostante il Formez, il centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle PA, avesse previsto per quest’anno un risparmio totale, rispetto al 2009, di 300 milioni di euro. Ma tant’è.
L’Espresso – 25 giugno 2013