Misure come la chiusura dei mercati di Hong Kong a causa del virus H7N9 sono ”quello che va fatto in questi casi”, e non devono destare preoccupazione. Lo afferma Giovanni Rezza, epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui anche il picco di casi era in qualche modo atteso.
”Anche queste influenze trasmesse dagli animali hanno un andamento stagionale, simile a quelle ‘umane’ – spiega Rezza – inoltre il numero di casi cinesi, sicuramente in aumento, è però basso se rapportato alla popolazione. La chiusura dei mercati è quello che bisogna fare per circoscrivere i focolai, ma anche se la situazione è monitorata attentamente non ci sono gli estremi per allarmarsi”.
Il virus, precisa Rezza, non sembra essere ancora in grado di trasmettersi da uomo a uomo in maniera sostenuta. ”I pochi casi di trasmissione da persona a persona riguardano parenti molto stretti – spiega -. Questo virus è ‘infido’ perchè non fa male agli animali, e quindi è difficile capire se ha infettato un allevamento, ma è ancora circoscritto”.
Ansa – 28 gennaio 2014