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Aviaria, scatta la corsa per i rimborsi. In Veneto l’abbattimento di 220mila galline è già costato 2 milioni

L’influenza aviaria concede un giorno di respiro. Ieri infatti nessun altro focolaio si è acceso, facendo fiatare allevatori, amministrazioni e autorità sanitarie. Al momento gli allevamenti contagiati restano dunque quattro, tutti localizzati in Emilia Romagna. In Veneto non è stata rilevata la presenza del virus, anche se a inizio settimana è scattato l’abbattimento dei 220 mila capi di un allevamento di Occhiobello, nel Rodigino, a titolo preventivo.

L’assenza di nuovi casi non ha ovviamente allentato la stretta di sorveglianza attorno alla problematica: i controlli per verificare le situazioni a rischio e monitorare i siti già oggetto di contagio continuano senza sosta. Ieri, in particolare, a Roma si tenuto un incontro tecnico tra il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e le autorità sanitarie di Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Lombardia, Umbria.

Erano presenti anche i referenti delle principali associazioni avicole nazionali. Per la nostra regione all’incontro ha partecipato l’assessore alla Sanità Luca Coletto. I rappresentanti regionali hanno condiviso con il ministro le misure di controllo finora adottate per far fronte al virus, in linea con quanto ratificato dalla Commissione europea lo scorso 26 agosto. Le misure consistono principalmente nella regolamentazione dei movimenti del pollame vivo e delle uova dalle zone a rischio, che sono tuttavia da riconsiderare in attesa della evoluzione della situazione epidemiologica.

Il ministero della Salute, con il Centro di referenza nazionale e la Regione Emilia Romagna, valuteranno di volta in volta la possibilità di derogare alle misure. La Lorenzin ha inoltre assicurato di aver concordato con i ministri degli Affari europei e delle Politiche agricole soluzioni rapide per indennizzare i danni subiti dagli allevamenti non colpiti dai focolai ma interessati dalle misure di restrizione.

La campagna di abbattimento di Occhiobello, per esempio, ha già comportato una spesa di oltre 2 milioni di euro. Lo stesso Coletto ha chiesto di provvedere in tempi rapidi alle richieste di rimborso, che ricadranno per il 50% sull’Unione Europea.

La situazione e le misure attivate in Veneto in relazione ai focolai di influenza aviaria della vicina Emilia saranno al centro di una conferenza stampa che l’assessore regionale Coletto terrà questa mattina a Verona, nella sede dell’Usl 20. Con lui ci saranno anche i tecnici della veterinaria. Nella sola provincia veronese si concentrano il 70% dei tacchini e oltre il 50% dei polli allevati in Veneto. «Stiamo affrontando un problema preciso: quello di arginare l’epizoozia e di contenere gli effetti negativi che il virus può causare al reddito delle imprese» sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Franco Manzato. «Non è un problema di rischi per il consumatore, perché quelli immessi sul mercato sono garantiti dal nostro sistema sanitario e di allevamento».

Il Mattino di Padova – 30 agosto 2013

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