Alessandro Barbera. Tito Boeri non si cura degli attacchi di chi dice che il presidente dell’Inps dovrebbe comportarsi come un muto funzionario pubblico e rivendica il diritto di fare proposte. L’ultima è di concedere un reddito minimo a tutti gli over 55 rimasti senza lavoro e fino all’età della pensione.
Si tratta di coloro i quali, loro malgrado, alimentano le truppe degli esodati, persone vicine al riposo e che spesso, per via dell’età o della mancanza di competenze specifiche, vengono espulse dal mercato del lavoro. Boeri promette una proposta scritta al Parlamento per giugno; dovrebbe costare circa 1,5 miliardi e le risorse verrebbero reperite all’interno del sistema previdenziale.
Il piano del governo
In realtà un sostegno ad una parte di queste persone potrebbe arrivare molto presto con il bonus povertà che il governo vuole varare prima delle elezioni amministrative di fine maggio. Nei piani c’è infatti quella di rimpolpare il piccolo fondo sperimentale (oggi sono appena 200 milioni di euro) per il cosiddetto «Asdi», assegno di disoccupazione, garantito sotto un certo reddito solo per sei mesi e dopo aver tentato inutilmente la ricerca di un lavoro nei due anni precedenti. La proposta Boeri, di fatto, è di rendere quel sussidio permanente. «Non credo che farebbe venir meno la spinta a cercare un lavoro, perché sarebbe basso e perché si tratta di persone che raramente trovano occupazione». L’anno scorso i disoccupati over 55 erano poco più di duecentomila: un plafond di 1,5 miliardi garantirebbe poco più di 600 euro per 12 mesi l’anno. «La soluzione è possibile e interessante», dice il ministro del Lavoro Poletti, che sta lavorando a tempo pieno sul bonus povertà. Il mondo delle imprese è favorevole: sostenere gli over 55 significa anticipare l’età media del pensionamento e lasciare più spazio per le assunzioni dei più giovani.
«Ho diritto di proporre»
«Rivendico il diritto di fare proposte, non è certamente un modo di violare la democrazia», insiste Boeri. «L’Inps ha conoscenze e competenze che può mettere al servizio del Paese, possiede dati che ci permettono di valutare meglio di altri le politiche fatte sin qui». Il capogruppo di Forza Italia (nonché collega di materia di Boeri) Brunetta lo attacca ancora: «Come pensa il presidente dell’Inps di coprire l’intervento per gli over 55? Dove taglia? A che titolo lo propone? E che dire sul pagamento di tutte le pensioni il primo del mese? Lui dice che è a costo zero, la Ragioneria ha già quantificato il costo dell’anticipo finanziario in 400 milioni di euro».
Assegni il primo del mese
Per Boeri quest’ultima decisione è presa: «Abbiamo l’accordo con le banche, ora attendiamo il decreto del governo», dice durante un convegno alla Bocconi. La sua tesi è che in questo modo l’Inps semplificherà le procedure, risparmierà in bonifici e i pensionati avranno maggiori certezze sui tempi di pagamento, visto che moltissimi assegni vengono erogati il 10 o il 16 del mese.
La Stampa – 21 aprile 2015