I manager pubblici sostituiti da Matteo Renzi ai vertici di Eni, Enel, Finmeccanica e Terna incasseranno un monte-buonuscite di almeno 28,5 milioni di euro, al lordo delle tasse.
È il calcolo fatto dal Sole 24 Ore in base ai dati disponibili, non definitivi e suscettibili di variazioni, soprattutto al rialzo. Non tutte le società hanno pubblicato la buonuscita riconosciuta agli amministratori delegati uscenti, che sono, o erano, anche direttori generali. In genere l’indennità non spetta ai presidenti.
In due società l ’ uscita dell’amministratore delegato non è ancora avvenuta: Fulvio Conti cessa con l’assemblea di oggi il mandato di nove anni all’Enel come amministratore delegato e direttore generale, per Flavio Cattaneo l’addio a Terna è previsto il 27 maggio.
Per Conti, in base a quanto riportato nella relazione sulla remunerazione dell’Enel, è stimata una buonuscita sui 7 milioni di euro lordi. Il suo stipendio 2013 è stato di 3,2 milioni lordi, compreso l’incentivo di lungo termine che scatta ogni tre anni. Non ha buonuscita il presidente uscente Enel, Paolo Andrea Colombo, il compenso 2013 è di 1,2 milioni lordi.
Cattaneo, secondo quanto si legge nella relazione sulla remunerazione di Terna in una nota alla voce «indennità di fine carica o di cessazione del rapporto di lavoro», dovrebbe ricevere 7,65 milioni lordi, «oltre alle intere spettanze previste» dal contratto collettivo dei dirigenti, il cui importo non è precisato. La nota nel documento di Terna dice che «la way out del vertice esecutivo è pari a euro 7,65 milioni oltre alle intere spettanze previste dal Ccnl Dirigenti». Nel 2013 Cattaneo ha ricevuto compensi per 3,08 milioni lordi. Il presidente di Terna, Luigi Roth, ha ricevuto 800mila euro lordi e non ha buonuscita.
Finmeccanica è l’unica ad aver reso nota con un comunicato la buonuscita per l’ex a.d. e d.g. Alessandro Pansa. Il 16 maggio il nuovo cda di Finmeccanica «ha verificato la sussistenza dei presupposti per l’attribuzione al dottor Pansa di un’indennità compensativa e risarcitoria pari a 5,45 milioni di euro, oltre alle competenze di fine rapporto e di quanto spettante in relazione ai diritti maturati nell’ambito della partecipazione ai piani di incentivazione a breve e medio-lungo termine nel corso del 2013 da erogare per cassa». A tale indennità si aggiungono 80mila euro «a fronte di rinunce specifiche». Pansa dunque ha ricevuto 5,53 milioni lordi, oltre al Tfr (non reso noto) per i 13 anni da dirigente. Il suo stipendio 2013 è stato di 1,49 milioni.
La buonuscita più alta è quella di Paolo Scaroni, che ha terminato l’8 maggio il terzo mandato di a.d. e d.g. Eni. In base alla relazione sulle remunerazioni dell’Eni è stato calcolato che la buonuscita di Scaroni sia di 8,3 milioni lordi, cifra mai smentita. L’Eni però non ha fatto alcun comunicato sulla buonuscita a Scaroni, il cui stipendio 2013, secondo la relazione sulla remunerazione, è stato di 4,68 milioni lordi. Il suo successore Claudio Descalzi, come d.g. di divisione, ha ricevuto 3,23 milioni, il presidente Giuseppe Recchi 1,22 milioni (non ha buonuscita). Scaroni non ha reciso tutti i legami con l’Eni: risulta tuttora presidente della Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem).
Perché Finmeccanica ha fatto un comunicato sulla buonuscita di Pansa e l’Eni non lo ha fatto per Scaroni? Il tema è seguito anche dalla Consob, che il 10 aprile ha lanciato una proposta per aumentare la trasparenza sulle buonuscite dei manager. La Consob chiede che le società a maggior capitalizzazione (quelle del Ftse Mib, tra cui le 4 qui citate) «pubblichino immediatamente informazioni dettagliate sulle varie voci che compongono il trattamento di fine rapporto complessivamente attribuito». L’iniziativa Consob (non è d’accordo la potente Assonime) per ora è solo una proposta. Dai contatti tenuti dalla Consob risulta che Finmeccanica ha deciso volontariamente di adeguarsi alla proposta sulla trasparenza, invece l’Eni ha ritenuto sufficienti le spiegazioni della relazione sulla remunerazione, nella quale però non ci sono le cifre. Chissà come si regoleranno Enel e Terna.
Il Sole 24 Ore – 22 maggio 2014