Stress da caldo anche per gli animali nelle case e nelle fattorie dove le mucche che con le alte temperature stanno producendo fino al 15 per cento di latte in meno rispetto ai circa periodi normali. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sulla base dei dati dell’Osservatorio agroclimatico del Ministero delle Politiche Agricole che parlano di massimo grado di emergenza produttiva in molte aree del Paese con rischi elevati di mortalità sulla base del Thi (Temperature Humidity Index), l’indice bioclimatico che permette di valutare la temperatura ambientale percepita dagli animali in relazione ai valori dell’umidità relativa dell’aria.
Per le mucche – riferisce la Coldiretti – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. In soccorso nelle stalle sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi piu’ freschi. In funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per aiutare a sopportare meglio la calura. Al calo delle produzioni di latte si aggiunge dunque anche – conclude la Coldiretti – un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo.
A soffrire sono anche i maiali, che mangiano meno nonostante ventilatori, doccette e sistemi di raffreddamento misti con acqua e aria che lavorano a pieno regime mentre le api considerate un indicatore dello stato di salute della natura per il caldo volano meno e tendono a rimanere a terra senza riuscire piu’ a prendere il polline. A rischio è così anche la produzione di miele secondo la Coldiretti che segnala difficoltà anche nei pollai dove si è sta registrando un calo fra il 5 al 10 per cento nella deposizione delle uova.
Una situazione di difficoltà che dovrebbe presto attenuarsi con I’arrivo di perturbazioni che porteranno auspicabilmente un abbassamento delle temperature ma che conferma il cambiamento climatico in atto con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni – conclude la Coldiretti – ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo.
Afa, disagi anche oggi La Regione attiva il piano caldo, allertati medici e volontari
Ancora una giornata di allerta per l’afa. Arpav e il Centro meteorologico di Teolo hanno dichiarato anche per oggi, nell’area centrale del Veneto e lungo le coste, l’«allarme climatico per disagio fisico» a causa delle temperature e dell’alto tasso di umidità: i servizi sanitari e sociali e le centrali del pronto soccorso e dei servizi di emergenza sono stati comunque allertati, nell’ambito del «piano caldo» messo a punto dalla Regione. La criticità è tale che ieri a Bibione si è consumata una tragedia: una turista tedesca di 80 anni , che si trovava in spiaggia con il marito, è morta dopo essere entrata in acqua sotto la canicola delle 13.
Il protocollo per la prevenzione delle patologie da elevate temperature nella popolazione anziana, approvato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore Luca Coletto, parte dal presupposto che le ondate di calore e i loro effetti sulla salute dei veneti sono un’emergenza da affrontare: «È riconosciuta la criticità dell’effetto delle condizioni climatiche estreme sulla mortalità, in particolar modo, della popolazione ultrasettantacinquenne». Per questo nei confronti degli over 75, e degli over 65 affetti da patologie croniche invalidanti, sono stati attivati piani operativi sociali che prevedono fra l’altro la sensibilizzazione degli operatori sanitari, il coinvolgimento dei distretti e dei medici di base nell’individuazione dei pazienti maggiormente a rischio (se necessario estendendo l’assistenza programmata domiciliare), la collaborazione con le associazioni di volontariato e l’accoglienza nelle strutture residenziali. Inoltre sono operativi i numeri verdi 800 462 340, realizzato in collaborazione con i servizi di telesoccorso e di telecontrollo, e 800 990 009, al quale possono essere segnalate eventuali emergenze di competenza della Protezione civile.
In allerta pure gli ospedali. Da registrare i sei accessi avvenuti nei due Pronto soccorso dell’Usl 16 (ospedali Sant’Antonio di Padova e Immacolata Concezione di Piove di Sacco), tutti correlabili alle alte temperature. Un giovane lavoratore manifestava i tipici sintomi del colpo di calore, mentre cinque anziani lamentavano un eritema da esposizione solare e malesseri a livello cardiaco qualificati come «episodi sincopali» dai medici. «Le strutture e i servizi dell’azienda — sottolinea il direttore generale Domenico Scibetta — sono pronti ad affrontare i disagi provocati nella popolazione in seguito all’aumentare delle temperature. Sottolineo l’importanza di seguire i consigli per evitare colpi di calore soprattutto alle categorie più a rischio come bambini ed anziani». Li elenca Maurizio Chiesa, direttore del Dipartimento di emergenza e urgenza: «Bere molta acqua, mangiare leggero, coprirsi il capo, evitare le uscite nelle ore centrali della giornata».
12 luglio 2016