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    Notizie ed Approfondimenti

    Casa, per 3 milioni di famiglie è una spesa insostenibile

    pecore-elettricheInserito da pecore-elettriche30 Marzo 2013Nessun commento4 Minuti di lettura
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    Nei prossimi tre anni 300mila nuclei rischiano di perdere l’abitazione. Il costo medio per mantenere un appartamento è di 1.150 euro se di proprietà. Gli affitti sono incrementati a tripla cifra in un decennio: +130% e +150% rispettivamente per i contratti rinnovati o nuovi. Boom di sfratti e pignoramenti: impossibile pagare i mutui, soffrono i giovani

    MILANO – Un conto insostenibile per 3 milioni di famiglie. Non le vacanze, le uscite al ristorante o i diversivi rispetto alla routine quotidiana. C’è una buona fetta di italiani che non riesce ad affrontare i costi per un bene primario come la casa. Spese, bollette, tasse, mutuo o affitto combinati rendono il costo del semplice abitare assolutamente insostenibile proprio per una faetta così ampia di individui. Secondo un report della Cgil, dal titolo “Costi dell’abitare, emergenza abitativa e numeri del disagio”, si rileva come la spesa che incide maggiormente nelle famiglie italiane è proprio quella per la casa: in media è infatti pari al 31,2%, ma supera il 40% per oltre tre milioni di famiglie. Il problema è talmente urgente che il sindacato lancia l’allarme: nei prossimi tre anni, “senza disponibilità di abitazioni a prezzi sostenibili e forme di sostegno ai redditi, 300mila famiglie potrebbero perdere la propria casa in proprietà o in affitto, a causa di esecuzioni immobiliari o di sfratti”.

    Dall’analisi del sindacato emerge che le spese mensili per il mantenimento di un appartamento in proprietà e in affitto ammontano oggi, in media, rispettivamente a 1.150 euro nel primo caso e 1.515 nel secondo. “Cifre lievitate negli anni anche a seguito dei continui aumenti delle tariffe (luce, riscaldamento, gas e acqua –

    che dovrebbero allentarsi da aprile) e della recente introduzione dell’Imu”, afferma la responsabile politiche abitative della Cgil Nazionale, e curatrice dello studio, Laura Mariani, secondo la quale, tali costi, “rischiano di lievitare ancora a causa degli aumenti previsti con la nuova Tares e con l’incremento dell’Iva che inciderà sui costi connessi alle spese di manutenzione”. Nella sezione “numeri del disagio abitativo” contenuta nello studio Cgil si legge inoltre che nel corso dell’ultimo decennio gli affitti sono incrementati del 130% per i contratti rinnovati (per arrivare alla cifra media di 740 euro mensili nel 2012) e del 150% per i nuovi contratti (1.100 euro mensili), mentre i costi degli immobili hanno registrato aumenti del 50% fino a +100% nei grandi centri.

    “Pur a fronte di una significativa flessione delle compravendite di abitazioni, i prezzi non hanno subito un calo equiparabile”, spiega ancora Mariani. Incrementi esponenziali si sono registrati anche per gli sfratti per morosità, aumentati del 100%: secondo lo studio infatti gli alti costi legati alla casa hanno concorso ad aumentare le morosità, pari all’87% degli sfratti emessi nel 2011, per un totale di 240 mila negli ultimi 5 anni. I dati evidenziano l’aumento di “morosità incolpevoli”, legate a condizioni economiche particolarmente critiche di chi non riesce più a sostenere le spese per l’abitazione. Nel monitoraggio si rileva che i giovani, con età inferiore a 35 anni, rappresentano il 21% del totale delle famiglie con sfratto per morosità. Si tratta perlopiù di lavoratori precari o che hanno perso nel corso dell’ultimo biennio il posto di lavoro. Le famiglie di migranti rappresentano invece il 26% del totale. Infine i nuclei composti da anziani rappresentano il 38% del totale delle famiglie. In generale il 35% dei casi riguarda nuclei in cui il percettore ha perso il posto di lavoro.

    Ma non c’è solo la dinamica degli affitti. Il report segnala che sono aumentati anche i pignoramenti “perchè diventa sempre più insostenibile il pagamento del mutuo”. Tra il 2008 e il 2011 i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari sono aumentati di circa il 75% (arrivando a sfiorare i 38.000). Per ultimo una proiezione contenuta nello studio Cgil prevede che, senza disponibilità di abitazioni a prezzi sostenibili e forme di sostegno ai redditi, 300 mila famiglie potrebbero perdere nel prossimo triennio la propria causa in proprietà o in affitto, a causa di esecuzioni immobiliari o di sfratti.

    (30 marzo 2013) – Repubblica

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