Da oggi i certificati viaggeranno solo on line. Tranne pochissime eccezioni.
Come l’impossibilità (per cause tecniche) di trasmissione da parte del medico, i ricoveri ospedalieri (un tavolo di lavoro sta terminando la messa a punto di nuove regole tecniche per la comunicazione on line dell’avvenuto ricovero), gli interventi nei pronto soccorso (che tuttavia secondo le ultime verifiche dell’Innovazione al 50% sono già organizzati), la certificazione da parte di medici privati non ancora abilitati all’invio telematico, le guardie mediche a cui spesso la Regione non fornisce le strumentazioni necessarie all’invio on line.
L’entrata definitiva a regime del sistema è scattata – come previsto dall’Innovazione – a tre mesi dalla pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» della circolare n. 4 a firma di Renato Brunetta (il 13 settembre) che ha definitivamente sancito la fine della possibilità per i datori privati di chiedere al lavoratore copia cartacea del certificato. Ma di fatto il meccanismo – obbligatorio da tempo per le aziende pubbliche – è già in funzione: gli ultimissimi dati elaborati dal Dipartimento digitalizzazione e innovazione tecnologica (Ddi) del ministero dell’Innovazione indicano (si veda grafico) che la percentuale di certificati cartacei è ridotta all’1,5%: le “eccezioni”, appunto.
Da oggi quindi, i datori di lavoro non possono più richiedere l’invio della copia cartacea ai dipendenti, ma dovranno utilizzare i servizi Inps. Quelli del settore privato potranno chiedere al lavoratore di comunicare il numero di protocollo del certificato e con questo reperirlo o con l’accesso diretto al sistema Inps utilizzando le credenziali che sono rese disponibili dall’Istituto o con l’invio alla casella di posta elettronica certificata indicata dal datore di lavoro.
Inoltre, con il numero di protocollo del certificato e il codice fiscale del lavoratore, i datori di lavoro possono verificare un singolo certificato, sia accedendo al sito Inps sia tramite contact center telefonico (803.164) o ancora utilizzare consulenti del lavoro per i contatti con l’Inps e chiedere le visite fiscali direttamente on line.
«È una buona notizia l’estensione del sistema di certificazione telematica della malattia anche ai lavoratori privati. Ma, nonostante i tanti comunicati del ministro Brunetta zeppi di cifre e statistiche, persistono carenze strutturali del sistema, in particolare al pronto soccorso, nella specialistica ambulatoriale e nei ricoveri ospedalieri», hanno commentato il segretario nazionale Fp Cgil Medici, Massimo Cozza, e il coordinatore nazionale Fp Cgil Medici Medicina Generale, Nicola Preiti.
Nella nota si speiga che «da quanto il ministro Brunetta ha messo nel cassetto insulti e minacce, i medici hanno dimostrato con i fatti di voler attuare la certificazione di malattia on line a vantaggio dei lavoratori, dell’efficacia e dell’efficienza del servizio pubblico».
Per queste ragioni, il segretario ed il coordinatore nazionale hanno sottolineato che ora anche i lavoratori privati potranno avere “quasi” sempre il certificato di malattia online quando si recheranno dal proprio medico di famiglia, “meno” se si rivolgeranno alla guardia medica, e “quasi mai” nel caso in cui si dovessero recare presso i pronto soccorso.
Sabnita.ilsole24ore.com – 14 settembre 2011