Dati record. L’ad Cellie: ospiteremo 2.700 espositori su 130mila metri quadrati Federalimentare gestirà il padiglione a Expo 2015
Lista d’attesa per il Cibus dei record. Al 17?Saloneinternazionale dell’alimentazione (a Parma dal 5 all’8 maggio) parteciperanno 2.700 espositori su 74mila mq netti (130mila lordi) e almeno mille buyer esteri. A meno di due mesi da Cibus non ci sono più spazi disponibili per gli espositori: chi non rinuncia entra in una lista di attesa. Per questa edizione, tra conferme e ritorni, si segnalano Lactalis, Parmalat, Ferrari, Monini, Farchioni, Perugina.
Cibus è una prova d’orchestra in vista di Expo 2015: il 27 marzo infatti Federalimentare (proprietaria del 50% del brand Cibus) comunicherà a Milano i termini dell’intesa con Expo per “Federalimentare for Expo”. La firma dei protocolli è attesa per i prossimi giorni, ma filtra che il Padiglione delle filiere agroalimentari costerà circa 16 milioni e avrà 5mila mq divisi su due piani; saranno coinvolte da 800 a mille aziende. Il progetto comprende dei percorsi visivi nell’eccellenza dell’alimentare italiano: dalla filiera del lattiero caseario al pomodoro, dalla carne al vino (con Federvini) ai cereali e ai prodotti vegetali. Mentre nel Padiglione Italia, Confindustria e Federchimica appronteranno un percorso del food di tipo didattico; Vinitaly invece coordinerà lo spazio del vino. Insomma la grande vetrina di Expo sarà un acceleratore formidabile per il nostro export: nel 2013 le esportazioni dell’industria alimentare sono cresciute del 5,8% a 26,2 miliardi su 132 miliardi di fatturato (+1,5%) generato da 6.845 aziende (con oltre 9 addetti). In aumento anche l’import: +4,1% a 19,4 miliardi.
Tornando a Cibus 2014, «tutti gli espositori saranno italiani – sottolinea l’ad di Fiere di Parma, Antonio Ceglie – ma l’obiettivo è far diventare Cibus una fiera del made in Italy nel mondo». Spiega Elda Ghiretti, brand manager: «Cibus porta i buyer sul nostro territorio e poi noi guidiamo le aziende sui mercati esteri». «Nonostante gli sconti del 30% accordati da Federalimentare agli espositori associati – sottolinea Cellie – i ricavi saranno di 20 milioni». E poi il top manager (in scadenza di mandato) rimarca che il lavoro svolto da Cibus negli ultimi anni è quello di mettere a contatto le imprese italiane non più con gli importatori ma direttamente con i retailer.
A Cibus «ci saranno i principali retailer internazionali – sostiene Cellie – da Carrefour a Tesco, da Takashimaya a Costco. E poi Daymon Worldwide, società americana leader della consulenza alle catene distributive, avrà un proprio ufficio operativo in fiera».
Grazie a un maxi investimento nell’incoming sono attesi oltre mille buyer esteri nel solo programma Vip. Cibus ha sviluppato il progetto “Cibus Market Check” che ha promosso missioni di aziende italiane negli Usa in Giappone e in vari altri paesi. Infine entro l’anno scadrà il mandato di Cellie. Si ricandiderà? «Non credo: ho impegni tali che non mi consentirebbero di svolgere al meglio un altro mandato».
Il Sole 24 Ore – 19 marzo 2014