Da un minimo di ottomila a un massimo di undicimila euro. Gli stipendi dei consiglieri regionali, finiti sotto la lente d’ingrandimento dell’opinione pubblica per lo scandalo Lazio e per la ritrosia di Palazzo Ferro Fini a divulgare con precisione le indennità, sono ancora l’argomento del giorno.
Ma quanto lavorano i consiglieri regionali? Nel 2011 si sono riuniti 65 volte, hanno approvato 33 progetti di legge e una quarantina di altri atti amministrativi. Le sette commissioni consiliari si sono riunite da un minimo di 22 a un massimo di 38 volte. Mediamente, il consiglio si è riunito per 5 giornate al mese e le commissioni due volte e mezza al mese. Il conteggio è improprio, ma farebbero sette giorni di lavoro al mese o poco più. Lo stipendio di un consigliere regionale è composto da diverse voci e regolato da almeno tre leggi ed altrettante disposizioni dell’ufficio di presidenza. La prima si chiama «indennità di carica» e, al netto delle ritenute Irpef e della trattenuta per il vitalizio (i consiglieri regionali attuali ce l’avranno, l’abolizione scatta dalla prossima legislatura…), ammonta a 3.433 euro e 76 centesimi al mese. La seconda voce è la «indennità di funzione» ed è legata all’incarico ricoperto: per Luca Zaia e Clodovaldo Ruffato, rispettivamente presidente della giunta e presidente del consiglio, ammonta 1.751 euro e 16 centesimi. Per il vicepresidente della giunta Marino Zorzato e per i due vicepresidenti del consiglio Franco Bonfante e Matteo Toscani è di 1250 euro e 83 centesimi. Per gli assessori è 1000 euro e 66 centesimi. A scalare per i capigruppo e i presidenti di commissione (750 euro) e i rispettive vice (500 euro). La terza voce si chiama «diaria fissa» ed è determinata nella misura di 2.250 euro per tutti. Il rimborso forfetizzato di 2.100 euro al mese (il cosiddetto «fuoribusta») porta lo stipendio dei consiglieri regionali tra gli otto e i novemilacinquecento euro, a seconda dell’incarico ricoperto. A queste voci va poi aggiunta la «diaria variabile» a titolo di rimborso chilometrico, che viene corrisposta nella misura di 0,58 centesimi a chilometro. I consiglieri hanno poi la possibilità di rimborso per le trasferte compiute a nome del gruppo consiliare sul territorio regionale: un convegno in provincia, una conferenza stampa fuori città, una festa di partito (non dovrebbe essere consentito). Complessivamente, il conto si avvicina ai 10 mila euro al mese
Il Mattino di Padova – 27 settembre 2012