Close Menu
Sivemp VenetoSivemp Veneto
    Facebook X (Twitter) RSS
    Facebook X (Twitter) RSS
    Sivemp VenetoSivemp Veneto
    ISCRIVITI
    • Home
    • Chi siamo
    • Iscriviti
    • Diventa sostenitore
    • Archivio Notizie
      • Attività Sindacale
        • Dalla convenzionata
        • Segreteria regionale
      • Formazione
        • Eventi E.C.M SIMEVEP
        • Appuntamenti
      • Novità normative
        • Contratto
        • Dal Ministero
        • Dalle ULSS
        • Dall’Europa
        • Dalla Regione
        • Sentenze
      • Temi
        • Lavoro
        • Professione
        • Previdenza
        • Politiche sanitarie
        • Sicurezza alimentare
        • Sanità animale
        • Anagrafe degli animali
        • Malattie trasmissibili
        • Allevamenti
        • Benessere Animale
        • Biosicurezza
        • Farmaci veterinari
        • Contaminanti e residui
        • Mangimi e sottoprodotti
        • Igiene urbana
      • Dicono di noi
      • La nostra vetrina
    • Contatti
    Sivemp VenetoSivemp Veneto
    Home»Notizie ed Approfondimenti»Crescita del Pil insufficiente per far ripartire l’occupazione. Nel 2015 stagnazione sul lavoro. Nel Def sarà fissata una crescita dello 0,7%
    Notizie ed Approfondimenti

    Crescita del Pil insufficiente per far ripartire l’occupazione. Nel 2015 stagnazione sul lavoro. Nel Def sarà fissata una crescita dello 0,7%

    pecore-elettricheInserito da pecore-elettriche2 Aprile 2015Nessun commento4 Minuti di lettura
    Facebook Twitter LinkedIn Telegram Pinterest Tumblr Reddit WhatsApp Email
    Condividi
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Ma secondo economisti e tecnici serve l’1% per creare posti. Così si spiegano i dati contraddittori di governo e Istat. I posti di lavoro — spiegano gli economisti — aumenteranno solo con una crescita del Pil stabilmente intorno all’1%.

    Il Def (Documento di economia e finanza) che il governo approverà la prossima settimana dovrebbe contenere una previsione di crescita per il 2015 dello 0,7%, un po’ meglio della precedente stima dello 0,6 ma ancora lontana da un tasso che possa rilanciare anche l’occupazione. Dunque c’è da attendersi un anno di mercato del lavoro stagnante. Con un risveglio possibile a cavallo con il 2016. D’altra parte è esattamente questa la fotografia scattata dall’Istat con l’ultima rilevazione mensile (febbraio) sugli occupati: tasso di disoccupazione in leggera risalita al 12,7, occupazione ferma al 55,7 per cento. Lo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha parlato ieri di «segnali di assestamento» nel mercato del lavoro che saranno «via via più positivi». Questo è il quadro. E i dati sull’andamento a gennaio e febbraio delle assunzioni e delle cessazioni dei rapporti di lavoro, resi noti dal Ministero di Giuliano Poletti, raccontano sostanzialmente la medesima storia: un saldo positivo (tra attivazioni e cessazioni) di 45.703 contratti rispetto allo stesso periodo del 2014. Non un’inversione di tendenza, non un incremento significativo dei posti di lavoro ma un travaso dei rapporti di lavoro dai contratti precari a quelli stabili. Qui hanno giocato gli incentivi fiscali (abbattimento della componente lavoro dal calcolo dell’Irap) e contributivi (azzeramento dei contributi per tre anni per i nuovi assunti stabili) e non il Jobs act che è entrato in vigore solo il 7 marzo.

    Nel passato si riteneva necessario un aumento del Pil dal 2% in su per avere ripercussioni positive sul lavoro. «Oggi quella soglia si è abbassata», spiega Pietro Garibaldi, professore di Economia politica a Torino. Proprio l’Italia dagli anni Novanta in poi con tassi di crescita intorno all’1% ha dimostrato che l’occupazione poteva contestualmente salire anche oltre l’1%. Ci fu quello che Garibaldi chiama “l’effetto luna di miele” della riforma Biagi che portò al 7% di disoccupazione prima dello scoppio della Grande crisi nel 2007. Aumentarono i posti di lavoro precari, essenzialmente dei giovani e delle donne, ma con una dinamica del Pil al rallentatore la produttività ha continuato a non crescere, lasciandoci costantemente in fondo alla classifica tra i paesi dell’Ocse, e con gli investimenti in innovazione che hanno continuato a latitare. «E quel modello, basato sul lavoro debole, non ha retto davanti alla crisi», sostiene Garibaldi. Ora si prospetta una nuova “luna di miele” con il Jobs act. Ci si aspetta — anche nello staff tecnico di Palazzo Chigi — la stabilizzazione dei rapporti di lavoro non un aumento marcato del tasso di occupazione. «E i segnali che arrivano — dice Carlo Dell’Aringa, docente alla Cattolica di Milano, ex sottosegretario al Lavoro, ora deputato del Pd — vanno in quella direzione. D’altra parte questo è il cuore del Jobs act».

    La ripresa dell’occupazione sarà lenta. «Non dimentichiamoci — osserva Emilio Reyneri, sociologo del lavoro all’Università Bicocca di Milano — che anche nel pubblico impiego è tutto fermo: si esce ma non si entra. Il ricambio è praticamente nullo e anche questo conta». E le aziende private in crisi prima di assumere riassorbiranno i lavoratori che sono in cassa integrazione (comincia già a vedersi tra le imprese del Veneto) oppure in part time. Processi che non saranno rilevati dalle statistiche dell’Istat e nemmeno dai dati del ministero del Lavoro sulle attivazioni e cessazioni. Due indagini profondamente diverse che negli ultimi giorni hanno finito per generare confusione («dati apparentemente contraddittori», ha detto Padoan) a causa della loro contestualità. L’Istat ha fotografato la situazione lo stock degli occupati nel mese di febbraio, il Lavoro il flusso di entrate e uscite nell’occupazione dipendente escluso quindi il lavoro autonomo che però rappresenta oltre il 15%. Due cose diverse anche sul piano tecnico: la rilevazione Istat è campionaria, quella del Lavoro tiene conto delle comunicazioni delle imprese. Meglio allora attendere il 3 giugno quando l’Istat comunicherà i più affidabili dati sull’andamento dell’occupazione relativi al primo trimestre dell’anno.

    Repubblica – 2 aprile 2015 

    Post Views: 138
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Telegram Email
    SeguenteRiforma, primo voto al Senato sulla delega. Il «pacchetto» Madia arriva in aula. Incarichi a termine per i dirigenti Pa
    Precedente Lavoro, i dati del rilancio che non c’è. A gennaio-febbraio trasformazioni di contratti da temporanei a stabili, ma occupati totali al palo
    pecore-elettriche

    Potrebbe interessarti anche

    Blue Tongue: come si stanno muovendo Toscana e Sardegna

    5 Marzo 2025

    Registro Italiano Sindrome Emolitico Uremica, nella seconda metà del 2024 crescono i casi rispetto all’anno precedente

    23 Febbraio 2025

    Alla sala Orus dell’ IzsVe, il 22 febbraio verrà eletta la nuova Segreteria regionale del SIVeMP Veneto

    6 Febbraio 2025
    Scrivi un commento
    Leave A Reply Cancel Reply

    This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

    Residui di farmaci veterinari negli alimenti: la non conformità rimane bassa nel 2023

    5 Marzo 2025

    Fuga medici all’estero. “In Italia non solo stipendi più bassi, ma anche pressione fiscale eccessiva”

    5 Marzo 2025

    Aviaria ad alta patogenicità, il Ministero istituisce la zona di attenzione fino al 15 marzo

    5 Marzo 2025

    Antibiotici, in Italia aumentano consumi e uso improprio. Il report Aifa

    5 Marzo 2025

    Blue Tongue: come si stanno muovendo Toscana e Sardegna

    5 Marzo 2025

    Il SIVeMP (Sindacato italiano veterinari di medicina pubblica) propone per i propri iscritti: la tutela sindacale sul piano morale, formativo, professionale, giuridico ed economico; la promozione e l’aggiornamento scientifico, tecnico, organizzativo e gestionale; la consulenza in materia di tutela assistenziale, previdenziale e pensionistica integrativa.

    Chi Siamo
    • Home
    • Chi siamo
    • Iscriviti
    • Diventa sostenitore
    • Archivio Notizie
    • Contatti
    Contatti
    • segreteria@sivempveneto.it
    • certificata@pec.sivempveneto.it
    • Via Giacomo Matteotti, 7 - 31045 Motta di Livenza (TV)
    Facebook
    X (Twitter)
    RSS
    © 2025 Sivemp Veneto - CF 97611610581
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy

    Digita sopra e premi Invio per cercare. Premi Esc per annullare.