Prime case risarcite al 100%. Seconde case solo se nei centri storici, al 50% per quelle fuori dai borghi. È stato varato ieri il decreto legge sulla ricostruzione, anticipato ieri dal Corriere . Ad annunciarlo un tweet del premier Matteo Renzi: «Lo avevamo promesso. Non vi lasceremo soli».
Un provvedimento del quale beneficerà una lista di 60 Comuni, alcuni anche lontani dall’epicentro del sisma, prevede agevolazioni per l’agricoltura, la zootecnia e le nuove imprese. Renzi apprezza «una mano» dai privati, come Diego Della Valle che vuol far nascere uno stabilimento Tod’s ad Arquata. E anche l’idea di una fabbrica di sughi all’amatriciana in loco, lanciata dal sindaco Sergio Pirozzi, che ieri ha espresso gratitudine al governo: «Se non avesse ascoltato la mia richiesta di inserire le seconde case oggi saremmo andati via». «Se non consenti strumenti finanziari per le seconde case le comunità muoiono», ha detto Renzi.
Previsto un ammontare totale di 4,5 miliardi che dovrà essere finanziato dalla legge di Bilancio. La parte più spinosa sarà proprio il negoziato con l’Europa perché la spesa è prevista in deficit. Il sottosegretario di Stato, Claudio de Vincenti, ha chiarito che «il contributo diretto che verrà dalla Ue si muove entro limiti piuttosto stringenti e, a seconda della situazione, può andare intorno al 6% della spesa complessiva. Il resto sono risorse nazionali». Per far partire il processo di ricostruzione invece ci saranno 200 milioni, al netto dei 50 già stanziati per l’emergenza. «Sommati ad altre misure si raggiungono subito i 300 milioni.
Virginia Piccolillo – Il Corriere della Sera – 12 ottobre 2016