Sul condono: una misura una tantum che non ci sarà
MILANO – Non prevede alcun condono la manovra messa a punto dal governo con il pacchetto di emendamenti presentato giovedì. Lo assicura Giulio Tremonti. L’Europa intanto esprime i primi dubbi sul provvedimento economico italiano e il ministro dell’Economia risponde assicurando che «la manovra è totalmente solida nei saldi di copertura».
IL GIUDIZIO DELL’EUROPA – La Commissione Ue ha fatto sapere di guardare «con preoccupazione» alla rilevanza data nella manovra alle misure anti-evasione. Un «eccessivo affidamento», ha spiegato il portavoce del commissario per gli Affari economici e monetari Onli Rehn, il cui impatto sui conti pubblici «è difficile da quantificare». Al contrario, il governo tedesco ha detto di avere «piena fiducia» nel governo italiano e nel fatto che, anche con i recenti cambiamenti alla manovra, l’esecutivo approverà le misure necessarie a rispettare il risparmio previsto per arrivare agli effetti attesi sul bilancio pubblico». Lo ha detto a Berlino Steffen Seibert, il portavoce della cancelliera Angela Merkel, in occasione di una conferenza stampa.
LE RASSICURAZIONI – Tremonti, da parte sua, risponde ai dubbi europei rassicurando che la manovra «è totalmente solida nei saldi di copertura». «In Italia l’evasione fiscale e contributiva è enorme» e il testo in discussione prevede «un radicale cambiamento nella strategia di contrasto all’evasione fiscale» si legge in una nota diffusa nella serata di venerdì. Si tratta di un comunicato del Tesoro che riporta i contenuti di una conversazione intercorsa nella stessa giornata tra Tremonti e il commissario Rehn. «Negli ultimi tre anni per effetto del contrasto all’evasione è già stata effettivamente incassata una cifra pari a circa 25 miliardi di euro – si legge ancora nella nota -. La manovra attualmente in discussione al Senato prevede un intervento di recupero da evasione pari a circa 700 milioni di euro nel 2012, pari a circa 1,6 miliardi nel 2013, incremento che sarà effetto di un radicale cambiamento nella strategia di contrasto all’evasione fiscale». La lotta cioè, «non si svolgerà più solo dal lato della repressione ma anche dal lato della prevenzione: dal coinvolgimento sul territorio dei Comuni, alla trasparenza bancaria fino alla riforma delle sanzioni penali». Quindi la convinzione che «l’obiettivo di entrata non solo sarà solo centrato ma ampiamente superato».
IL CONDONO – In precedenza, Giulio Tremonti aveva confermato «l’intenzione di non procedere a nessuna misura di condono, poiché si tratterebbe di un intervento una tantum che genera introiti di cassa ma che non modifica l’assetto della finanza pubblica». Lo si legge nel resoconto dell’intervento tenuto giovedì in Commissione Bilancio al Senato dal titolare del via XX Settembre. «Sussiste l’esigenza – ha osservato Tremonti in Commissione – di evitare interventi singoli di rimpatrio di capitali che forniscano un gettito solamente una tantum procedendo pertanto con attenzione e prudenza». Quanto alle relazioni con la Svizzera relative alle controversie fiscali, il ministro ha fatto rilevare che «la posizione italiana è da sempre quella di rispettare il quadro normativo dell’Unione europea e di procedere in armonia con quanto previsto da altri partner europei» .
Corriere.it – 2 settembre 2011